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Pisa: crociata contro sigarette e alcol nei parchi pubblici

Pisa: crociata contro sigarette e alcol nei parchi pubblici

Il Giardino Scotto un po' come Central Park: no a sigarette e alcolici al parco. L'idea appassiona il vicesindaco che ci sta

studiando
DANIELE BENVENUTI
PISA - Comune che vai, divieto che trovi: un'ordinanza per vietare il fumo, le bevande alcoliche e l'uso di stupefacenti

all'interno delle cinquanta aree verdi attrezzate (cioè con spazi giochi per bambini) nel comune di Pisa. Questa l'idea su

cui sta lavorando il vicesindaco Paolo Ghezzi per dare una risposta concreta a quanti chiedono che queste aree, per la

maggior parte frequentate da famiglie con bambini, siano mantenute integre. Il caso del piccolo che nei giorni scorsi al

Giardino Scotto ha raccolto una siringa, non è che uno degli aspetti più eclatanti di una situazione più volte evidenziata

dagli stessi genitori. Per un bambino che gioca sull'altalena, infatti, non è molto edificante vedere qualcuno che ingurgita

mille birre o fuma come un turco, per non parlare degli stupefacenti. Tutte azioni che adesso sono consentite e non possono

essere quindi contrastate. Un'ordinanza per il divieto di fumare nei parchi pubblici è sicuramente il passaggio più semplice

avendo già precedenti in Italia (senza citare New York dove addirittura si sta allargando il divieto a tutto lo Stato). A

Napoli, ad esempio, l'ordinanza è già in vigore, Milano la sta studiando forte anche di una ricerca condotta dall'Istituto

Mario Negri tra il 2009 e il 2010; ricerca su un campione di 6234 adulti secondo il quale il 64,6% di cittadini si è detto

favorevole a restrizioni antifumo nei giardini e nei parchi e il 68,5% addirittura negli stadi. «È un'idea concreta per

rendere queste zone verdi oasi per i bambini e per le famiglie - spiega il vicesindaco Ghezzi -. Se una ordinanza che vieti

il fumo sarebbe semplice da realizzare sulla scorta di altre simili, la novità sarebbe quella di unirvi anche il divieto di

alcolici ed uso di sostanze stupefacenti. Proprio per questo stiamo valutando la legittimità di un simile atto».
Un divieto che darebbe strumenti di intervento alle forze dell'ordine anche attraverso i sistemi di videosorveglianza dove

presenti (ad esempio lo Scotto). Ancora Ghezzi: «Al di là del fumo, adesso è consentito fare abuso di alcol o addirittura

fumare uno spinello in un parco comunale. I custodi possono solo chiedere di smettere. Una ordinanza darebbe invece gli

strumenti per intervenire e di conseguenza sarebbe un deterrente. È ovvio che una operazione del genere deve essere

equilibrata - conclude il vicesindaco - e può avere un senso in spazi dedicati principalmente ai bambini. La battaglia è

giusta anche se porterà polemiche. Ne avrebbe meno, ad esempio, se il divieto fosse richiesto anche ad esempio per le logge

di Banchi o le gallerie di viale Gramsci».
Resta dunque da fare una visita al Giardino Scotto, oasi di gioco per i bimbi, per scoprire cosa pensano i cittadini:

«Veniamo qui almeno tre volte alla settimana - dice Claudio, fermando per un attimo il passeggino su cui siede suo figlio

Leonardo - e ci troviamo bene. Questo è un polmone verde di Pisa e spesso a Leonardo dà fastidio passare in mezzo a gente che

fuma. In ogni caso i desideri di tutti vanno assecondati e si potrebbero creare delle aree per fumatori all'interno del

parco».
Passeggiando allo Scotto, ci si ricorda che vecchi e bambini non hanno poi abitudini tanto differenti e capita di incontrare

parecchi anziani che camminano lentamente fra scivoli e altalene: «Da quando mi hanno investito sulle strisce pedonali, passo

qui ogni almeno un'ora al giorno - sospira Piero, un neurochirurgo in pensione di 90 anni appoggiato alle sue stampelle -.

Come si fuma dentro si fuma anche fuori dal parco, ma questo verde va preservato».
Vicino ad un gruppo di adolescenti che hanno marinato la scuola, contrari al divieto, si incrocia il caso paradossale di una

mamma che fuma mentre suo figlio si sfrena beatamente tra i giochi.
A pochi passi di distanza, una famiglia francese è soddisfattissima del parco e contraria alle sigarette, ma si lamenta di

non essere mai riuscita a vedere i famosi sotterranei del giardino.
Un addetto alla pulizia dello Scotto commenta: «Sono altre le cose che dovrebbero vietare oltre alle sigarette... il giardino

è ben tenuto ed è sotto sorveglianza. Ma quante siringhe ci è capitato di trovare nella zona riservata ai cani...».