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Pisa: oltre il 50% degli adolescenti si è ubriacato nell'ultimo anno

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Oltre il 50% degli adolescenti si è ubriacato nell'ultimo anno: scatta la task force dei genitori


Un’indagine della Regione ha messo nero su bianco i comportamenti, spesso le abitudini, dei ragazzi dai 13-14 anni fino ai 18-19. Comportamenti che in pochi, soprattutto i genitori, vogliono scoprire
Più della metà degli adolescenti pisani si è ubriacata nell’ultimo anno. Non è il solo dato a preoccupare le famiglie, tanto da lanciare una raccolta firme all’ombra della Torre per chiedere alle istituzioni un incontro aperto sul problema, ma anche dei percorsi ad hoc per risolvere l’emergenza alcol e droga.

Un’indagine della Regione ha messo nero su bianco i comportamenti, spesso le abitudini, dei ragazzi dai 13-14 anni fino ai 18-19. Comportamenti che in pochi, soprattutto i genitori, vogliono scoprire. Più di 5mila gli studenti che hanno risposto a domande sui fattori di rischio, sette le scuole del nostro territorio coinvolte in questa inchiesta Edit (epidemiologia dei servizi sociali integrati): Dini, Carducci, Matteotti, Pesenti, Fermi e Marconi.

«L’aspetto più preoccupante è che il 20% dei nostri ragazzi — spiega Pier Daniele Napolitani, referente per il liceo classico Galilei — fa uso di sostanze stupefacenti, beve spesso e va male a scuola. Molti diranno che quella è un’età nella quale la maggior parte dei giovani fa cose pericolose. Noi guardiamo oltre. Il 70% smette con la crescita. Ma il restante 30%?».

Uno studio che ha scosso mamme e papà i quali, in due settimane, con il passaparola, hanno formato una sorta di comitato (chi volesse unirsi può scrivere a [email protected] o a [email protected]).

Appello raccolto da Comune e Provincia pisane che organizzeranno un incontro pubblico martedì 17 alle 17.30 al centro Sms e che si sono impegnate a rafforzare le iniziative di prevenzione, come i centri di ascolto nelle scuole, e a studiarne di nuove. A far paura è anche internet. Quasi il 30% del campione passa 2 ore ogni giorno davanti al pc, quai il 20, 3 ore e il 15,5, più di 4. «Vorremmo che questo — dice Sandro Modafferi, consigliere comunale, ma qui in veste di rappresentante del consiglio di istituto del liceo Scienze umane Carducci di Pisa — fosse l’inizio di un percorso partecipato che mette in evidenza la mancanza di stimoli e di spazi aggregativi».

«Sì — conferma Piero Critelli (presidente consiglio d’istituto liceo classico Galilei) — ci piacerebbe creare una rete per raggiungere un fine comune, la prevenzione».

L'indagine 2011, condotta da Fabio Voller dell’agenzia regionale sanità, ha un precedente confronto, quello del 2008. Paragone poco confortante: in aumento il disagio e lo stress degli alunni. Pisa a rischio Binge drinking (il bere troppo), consumo sostanze stupefacenti, abitudine al fumo e mancato uso del profilattico nei rapporti sessuali.

Il 70,5% dei ragazzi ha bevuto alcol nell’ultimo mese, siamo al terzo posto, in Toscana, per l’assunzione di sostanze psicotrope (32,7% in un anno). Quasi il 40% ammette di aver provato una sostanza illegale. Male anche sul fronte sigarette. E molti dicono di abusare prima di mettersi al volante.

«Ci sono dei settori in cui la nostra città — spiega l’assessore alle Politiche educative Marilù Chiofalo — non ha particolari problemi rientrando nella media, come per quanto riguarda il bullismo e la pratica dell’attività fisica, ma ce ne sono altri preoccupanti in cui siamo oltre il limite. Ecco, la nostra intenzione è quella di analizzare tutti questi dati raccolti con l’aiuto di esperti e poi agire. Questi dati statistici sono purtroppo confermati da quella che è l’esperienza, diretta e indiretta, che molti genitori e insegnanti hanno sulla vita e le condotte dei nostri ragazzi».

«Di fronte a questa situazione — hanno scritto i genitori nella lettera a cui hanno allegato 150 firme — chiediamo che il Comune e la Provincia di Pisa si facciano promotori di un’assemblea pubblica in cui i dati statistici possano venire confrontati con la realtà viva del nostro territorio, in modo da aprire un dibattito che rompa la cortina di silenzio che sembra avvolgere il problema dei rischi con cui gli adolescenti devono quotidianamente confrontarsi». «Tale assemblea — proseguono — dovrebbe essere il punto di partenza di un percorso che porti a sviluppare in tutte le agenzie educative pisane un dialogo con i giovani e a far mettere loro in discussione la sottocultura dello “sballo”, dei soldi facili, del minimo impegno. È questa sottocultura che ci appare essere alla base dei rischi messi in evidenza ed essere il maggior pericolo che minaccia lo sviluppo sano delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi».

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)