Pistoia, convegno:"Rischi e danni del consumo di alcol"
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Individuare l'alcolista prima che lo diventi
La sala riunioni dell'ex padiglione Emodialisi del Ceppo ha ospitato Martedì 15 marzo il convegno regionale sul "Rischio e
danni dal consumo di alcol". «Lo scopo principale ha spiegato Alessandro Natali, direttore della U.O. aziendale di
Gastroenterologia ma qui nella veste di responsabile del gruppo HPH-Alcol (HPH, dall'acronimo inglese che significa ‘Ospedale
per la promozione della salute') e moderatore del convegno - era quello di confrontare esperienze e competenze per prevenire
e curare l'alcolismo che rappresenta ormai da anni una delle principali cause di morte a livello mondiale, ma in particolare
abbiamo indirizzato l'attenzione sull'individuazione del ‘potenziale alcolista', ossia di quei soggetti che, spesso senza
accorgersene, stanno andando verso una vera e propria dipendenza dall'alcol». «Individuare questi soggetti - ha detto la
direttrice del Ser.T. di Pistoia, Cinzia Groppi - costituisce un doppio vantaggio, per loro e per il Servizio Sanitario,
perché da un lato è più breve il cammino per tornare a un corretto stile di vita e dall'altro perché sono minori i rischi di
patologie correlate all'alcol e quindi anche di minori costi per la Sanità pubblica». Non è però un'opera semplice «perché -
spiega Fabrizio Fagni, direttore del Ser.T. della Valdinievole - questi soggetti tendono ad evitare i nostri servizi, un po'
per vergogna ma anche e soprattutto perché tendono a minimizzare il loro stile di consumo e i rischi che ne derivano».
La valenza regionale del convegno, che ha visto la partecipazione dell'assessorato regionale per il Diritto alla Salute nella
figura di Lorenzo Roti, medico responsabile dei ‘Servizi alla persona sul territorio', è dovuta anche a un dato poco
confortante: secondo l'ISS (Istituto Superiore di Sanità), infatti, la Toscana è quella con maggiore prevalenza di
consumatori a rischio di malattie alcol-correlate. La scelta di Pistoia come sede del simposio, invece, è un po' il
riconoscimento dell'esperienza maturata nell'Asl 3 che - afferma Giuseppe Balli, alcologo e Project Management HPH - «è stata
fra le prime a strutturare progetti organici per la prevenzione e la cura dell'alcolismo a partire dal progetto Skypper,
varato diversi anni fa dalla Regione e sperimentato dal Ceis nella nostra provincia, che può considerarsi un po' il padre di
tutti i progetti di comunità successivi contro l'alcolismo».