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Alcol, le abitudini paterne influenzano geneticamente i comportamenti dei figli

L’uso di alcolici e la sensibilità neurobiologica all'alcol sono influenzati da un’esposizione ancestrale a questa sostanza, ossia dai comportamenti paterni prima del concepimento dei propri figli.

Lo studio pubblicato online sulla rivista PLoS ONE, è stato realizzato su topi maschi e sui loro figli, che risultavano meno propensi a bere rispetto ai padri ma più sensibili agli effetti dell’alcol. I ricercatori hanno esposto i topi per cinque settimane consecutive a vapori di etanolo, portando i livelli di alcol nel sangue leggermente al di sopra del limite legale consentito per gli umani alla guida. L’esposizione a intermittenza, per otto ore al giorno, ha indotto dipendenza dall’alcol negli animali. In seguito, i topi sono stati fatti accoppiare con femmine che non erano state esposte alla sostanza.

I figli maschi dei topi esposti all’alcol consumavano meno alcol quando questo era reso disponibile ed erano più propensi a scegliere l’acqua. Tuttavia, risultavano più suscettibili agli effetti dell'alcol rispetto al controllo motorio e alla riduzione dell'ansia. Secondo i ricercatori, piuttosto che una alterazione dell’espressione genica trasmessa da padre a figlio, i fattori ambientali hanno indotto cambiamenti che hanno modificato l’attività di un gene (epigenetica). L'alcol è in grado di modificare geni paterni, altrimenti normali, e di influenzare i consumi dei figli maschi ma non delle figlie femmine.

http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3115


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)