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PNAS: recettori dei cannabinoidi responsabili dell'eccitabilità della corteccia prefrontale

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Recettori cannabinoidi responsabili dell'eccitabilità della corteccia prefrontale

Il sistema endocannabinoide (eCB) viene coinvolto in numerose funzioni del  Sistema Nervoso Centrale (SNC), tra cui il funzionamento della capacità decisionale e della memoria di lavoro (funzioni esecutive) associate alla corteccia prefrontale. L’eCB è ampliamente espresso in tutto il SNC e la conoscenza della funzionalità neuronale dei recettori cannabinoidi di tipo 1 è ben documentata, mentre vi è poca conoscenza del funzionamento dei recettori cannabinoidi di tipo 2 (CB2Rs). Un recente studio italo-olandese ha dimostrato nei roditori, che i recettori CB2Rs sono localizzati a livello intracellulare nello strato II e III delle cellule piramidali nella corteccia prefrontale mediale (mPFC), a differenza dei recettori di tipo 1 che sono maggiormente presenti nelle membrane plasmatiche. I ricercatori hanno misurato le caratteristiche elettrofisiologiche dei CB2Rs individuando un aumentato rilascio di ioni Ca2+ dopo attivazione dei recettori, che ha  portato alla depolarizzazione della cellula neuronale nella mPFC, dopo un ritardo di alcuni minuti. Per investigare il ruolo dei recettori CB2Rs, è stata quindi indotta una scarica neuronale che ha mostrato una riduzione della risposta di attivazione neuronale mediata da tali recettori. Lo studio del sistema di attivazione neuronale dopo stimolazione dei CB2Rs ha quindi dimostrato il loro ruolo nel controllo dell’eccitabilità neuronale, ampliando la conoscenza sull’influenza del sistema endocannabinoide sul funzionamento delle cellule cerebrali, in particolare sulla corteccia prefrontale mediale.I cannabinoidi possiedono recettori specifici nel SNC, quindi una maggiore conoscenza del sistema cannabinoide e del ruolo dei recettori coinvolti durante l'assunzione di sostanze stupefacenti aumenta la possibilità di comprendere più approfonditamente il funzionamento neuronale nel campo delle dipendenze.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)