Policlinico Gemelli: ambulatorio dedicato all'IAD
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Per combattere la dipendenza patologica dal web è nato al Policlinico Universitario "Agostino Gemelli" di Roma l'ambulatorio dedicato all'Internet Addiction Disorder (IAD). E' sempre più elevato il numero di persone afflitte da disturbi del comportamento ossessivo verso la rete. In quanti non riescono a stare più di qualche ora senza controllare la propria bacheca su Facebook o senza accedere alla chat di Msn? A quanto pare neppure in vacanza si riesce a rinunciare al web.
Ecco dunque che da ieri ha iniziato la sua attività il centro di cura per la dipendenza da internet del Gemelli, all'interno del Day hospital psichiatrico. Sull'Ansa si legge che lo psichiatra Federico Tonioni, coordinatore dell'associazione "La Promessa" che collabora all'attività, ha spiegato: "L'utilizzo patologico di internet provoca sintomi fisici molto simili a quelli manifestati da tossicomani in crisi di astinenza. Garantiremo ai nostri pazienti di contenere quel malessere che per molti durante l'astinenza dal web si trasforma in ansia, depressione e paura di perdere il controllo di ciò che accade in internet".
L'Adnkronos ha invece sottolineato quanto affermato da Tonioni a proposito della diversa tipologia dei dipendenti da Internet. "Si distinguono cinque sottotipi di dipendenti da Internet - ha spiegato lo psichiatra - il cyber-sexual addiction (sesso virtuale e pornografia); il cyber-relational addiction (social network); il net-compulsion (gioco d'azzardo, shopping e commercio online); l'information overload (ricerca ossessiva di informazioni); il computer addiction (coinvolgimento eccessivo in giochi virtuali o di ruolo)".
L'ambulatorio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30. Contattando telefonicamente i numeri 0630154332-4122 è possibile prenotare la prima visita. Il protocollo di intervento è strutturato in tre passi principali: un colloquio iniziale volto a confermare o meno la diagnosi di dipendenza; incontri successivi per individuare la psicopatologia sottostante, eventualmente contenuta con un'appropriata terapia farmacologia; l'inserimento progressivo in gruppi di riabilitazione, il cui obiettivo è quello di riattivare un contatto dal vivo con gli altri e di conseguenza esperienze autentiche di condivisione, senso del limite, capacità di attesa e comunicazione non verbale.