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Pordenone: combattere il problema dell'alcol con più educazione e maggiori tasse

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Il medico: combattere il problema con più educazione e maggiori tasse

«L'aumento del consumo di bevande alcoliche nei giovani ha sollevato il problema di quali strategie attuare per arginare il fenomeno e i suoi

danni. I minori possono comunque procurarsi bevande alcoliche in famiglia, da amici e anche nei locali pubblici con la complicità di

maggiorenni e in assenza di veri controlli, anche se somministrare alcol ai minori di 16 anni è reato». A intervenire sulla piaga dell'

alcolismo giovanile è Mauro Marin, direttore del distretto sanitario di Pordenone. «L'alcolista deve essere aiutato con fermezza a collegare

i suoi problemi con l'abuso di alcol e a trattenersi dal bere quando sente l'impulso». La dipendenza dall'alcol viene sostituita dalla

dipendenza da supporti esterni, come ad esempio i gruppi di mutuo-aiuto, nuovi rapporti interpersonali e fonti di apprendimento che

alimentino un cambiamento costruttivo. La Carta europea sull'alcol di Parigi ha stabilito delle azioni prioritarie contro l'alcoolismo:

informare i giovani sugli effetti dannosi dell'alcool con programmi educativi scolastici, scoraggiare la guida in stato di ubriachezza con

sanzioni e controlli più intensi, limitare la pubblicità agli alcolici e aumentare la loro tassazione per ridurne la disponibilità ai

giovani, formare gli educatori a combattere l'alcolismo, promuovere nei giovani stili di vita salutari.

 

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)