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Pordenone, progetto Top (Teen opportunities project): per contrastare l'uso di alcol e droghe tra gli adolescenti

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"007" per strada contro il disagio


Adolescenti e rischi legati all'abuso di alcol e droghe: in città arrivano gli "007" anti-disagi giovanili. Gli operatori sociali di strada (interverranno però anche nelle scuole ed eventualmente nelle dinamiche familiari e di gruppo nei casi in cui ci siano situazioni di disagio o dipendenza-devianza) si mescoleranno tra i ragazzi nei luoghi di ritrovo abituale con l'obiettivo di raggiungere gli adolescenti dove questi si riuniscono nella loro quotidianità di vita, spesso al di fuori di ambiti aggregativi strutturati come centri giovani o oratori. Lo scopo del nuovo progetto che l'assessorato alle Politiche sociali intende mettere in campo - l'assessore Vincenzo Romor illustrerà il piano nella riunione della giunta municipale di oggi - è quello di prevenire in maniera più efficace i rischi legati all'uso e abuso di alcolici e droghe. Soprattutto in una fascia di età che rischia sempre più di abbassarsi: cioé dai 13 ai 18 anni.


Con il progetto Top (Teen opportunities project) in primo luogo gli operatori mapperanno le diverse zone della città al fine di ricavare informazioni utili sul movimento dei ragazzi e dei rischi che possono correre in base ai gruppi e ai luoghi frequentati: in particolare l'attenzione sarà puntata sull'area del centro storico e sulle zone limitrofe (via Brusafiera, via Bertossi, piazza XX Settembre, viale Trento, piazza Risorgimento, solo per citarne alcuni) che diventano specialmente nei pomeriggi i luoghi di ritrovo dei teen-agers. La finalità del progetto è proprio quella di agganciare i ragazzi che si riuniscono in contesti informali, anche in ambito scolastico, per avere una visione d'insieme del mondo giovanile presente nel territorio e cercare di individuare eventuali disagi. La logica è quella della prevenzione e dell'orientamento a impedire comportamenti negativi riducendo i fattori di rischio. Oltre a monitorare e a instaurare rapporti in strada, gli educatori svilupperanno dei percorsi di conoscenza della "comunità" degli adolescenti interagendo con chi ogni giorno ha rapporti con i ragazzi: oltre a genitori e amici, i baristi, gli allenatori sportivi e gli autisti dei bus. Il passaggio ulteriore è quello delle scuole. Il disagio, infatti, non esiste solo in strada: ci sono ragazzi che non escono e stanno chiusi in casa magari su facebook o twitter. Esiste un disagio sommerso che non si nota: per questo le azioni sono rivolte alle scuole, l'ultimo anno delle medie e le superiori. Saranno presi a campione tre istituti dove sarà prevista la presenza di un educatore una volta alla settimana in modo da instaurare un rapporto continuo di comunicazione con gli studenti che potranno - informalmente - discutere delle loro problematiche e dei loro stili di vita. Ovviamente è anche prevista una sinergia con i docenti.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)