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Portogruaro, dati allarmanti dal Sert e dai vigili: un adolescente su quattro inizia a bere a dieci anni

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Alcol, uno su quattro inizia a dieci anni


Portogruaro: Dati allarmanti dal Sert e dai vigili: «Nel Portogruarese il bere sta creando disagi agli adolescenti»
Alcol e giovanissimi, a Portogruaro è un boom allarmante. È stata fatta e si fa prevenzione, sia nelle scuole inferiori che superiori, eppure il problema non è stato risolto, anzi sta diventando endemico. «La nostra cultura ci ha fatto spaventare per la droga ed abbiamo sottovalutato il danno causato dall'alcol», dice Piermaria Pili, primario del Sert, «le statistiche ci dicono che l'alcol ha influito nella maggior parte degli incidenti stradali e degli omicidi, quindi meritava una maggior attenzione ma ancora una volta la sua influenza è stata sottovalutata. Oggi ci troviamo di fronte ad un record: il 25% dei giovanissimi ha ammesso di aver iniziato a bere prima degli 11 anni, cioè a 10, e più precoce è l'inizio, tanto più frequenti sono le complicazioni». Non sono pochi infatti i giovanissimi che terminata la scuola media non frequentano più il biennio superiore. «Proprio a questa età, tra i 14 ed i 16 anni», spiega il primario, «si verificano le prime ubriacature ed è precoce anche la curiosità verso il fumo cui segue a ruota lo spinello». Programmi di prevenzione e di informazioni vengono proposti dal Sert con la preziosa collaborazione di alcuni volontari Acat che effettuano interventi nelle scuole superiori per sensibilizzare gli studenti sulla pericolosa ricerca della felicità con l'alcool. Nelle scuole tra i vari compiti della polizia locale c'é anche quello dell'educazione alla legalità, al comportamento da tenere in strada, al rispetto della cosa pubblica, a quel senso civico che identifica la persona. «Abbiamo avuto una risposta positiva fino ai 15 anni, fino a quando cioè rimangono in paese», spiega Francesca Nadalin, comandante della polizia locale di Pramaggiore, «il problema però si ripresenta in tutta la sua gravità, quando vanno alle superiori nelle città limitrofe. Ci sono stati casi di giovani che con il bere sono diventati aggressivi, facendo gruppo e causando danni e quando i genitori sono stati chiamati a rispondere sono caduti dalle nuvole, meravigliandosi di cosa sia stato capace di fare il figlio. Negli ultimi tempi inoltre, abbiamo notato che il numero di giovani in ozio e quindi a rischio per tutti i vizi, alcool compreso, sia notevolmente aumentato di un buon 8/10% e in buona percentuale italiani che non frequentano la scuola» Ma come si comportano gli esercenti? Al Bar Crilolì, luogo di ritrovo di molta gioventù, non si discute: «Non si serve alcun genere di bevanda alcolica ai minorenni». Basta spostarsi di qualche chilometro al Divine Follie: «Quando sono incerta sull'età chiedo un documento», dice Ketty Pascotto, «anzi se qualcuno è alticcio con me non beve, anche se ha 70 anni». Ma il problema resta.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)