Possibilità di integrazione di strumenti cognitivo-costruttivisti in un ambulatorio alcologico: un'esperienza
Possibilità di integrazione di strumenti cognitivo-costruttivisti in un ambulatorio alcologico: un'esperienza
Rossana Travaglini, psichiatra ASL 10 Firenze
Questo lavoro nasce dall'idea che, nell'alcolismo, possano essere utilizzati strumenti cognitivo-costruttivisti
(l'autocaratterizzazione, le schede ABC e il diario dei consumi alcolici) per identificare e riformulare lo stile di
conoscenza e le modalità di dare significato all'esperienza, tenendo conto contemporaneamente sia del sintomo (assunzione
della sostanza) che dello sfondo (informazioni nei Modelli Operativi Interni). Non è tanto un intervento psicoterapeutico
classico separato da quello sul corpo e sui danni indotti dall'alcol quanto colloqui con un assetto e un ascolto
psicoterapico che, a partire dal qui e ora con la persona e dalle condizioni fisiche permettano di ricostruire le
rappresentazioni interne e gli schemi cognitivi prevalenti e motivare la persona all'astinenza.
Lo studio considera 41 pazienti in consulenza psichiatrica per i quali si è ipotizzato un intervento integrato utilizzando
l'assetto psicoterapico e gli strumenti cognitivo-costruttivisti sopradescritti.