Potenza: lettera di un alcolista al Ser.T
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Aprile è il mese della prevenzione alcologica. Ecco il testo della lettera inviata da un alcolista al Sert di Potenza in cui racconta la sua difficile esperienza.
"Sono un alcolista. Questa è una lettera aperta a chi ha problemi con l'alcol, io racconterò la mia esperienza senza la pretesa di fare morale o, peggio ancora, di insegnare attraverso la mia esperienza ad uscire fuori dal problema alcol da soli. Quando siamo nel problema si manifesta in noi una capacità straordinaria di recitare, forse meglio di attori professionisti, e questo ci porta a giustificare ogni nostra mossa agli altri; ci sentiamo spigliati e magari prodighi di consigli genuini e buoni, ma solo per gli altri, dimenticandoci di noi stessi. Qui incomincia il dramma che pian piano coinvolgerà chi ti ama, chi ti è amico, perché sei tu stesso che ti isoli, ed entra in ballo il peggior nemico che possa esistere nel problema: «la solitudine».
Ad un certo punto hai toccato il fondo, ti senti inutile per te stesso e per agli altri, incominci a provare sentimenti di paura e soprattutto vergogna (ancor di più per chi vive in piccole comunità), ma dentro di te si annida un altro nemico non meno pericoloso: «l'orgoglio» che non ti fa chiedere aiuto. Poi riaffiora il passato, quello che eri e vorresti essere di nuovo ma ti manca il coraggio, il vero coraggio di accettarti alcolista e andare avanti con l'aiuto degli altri.
Attenzione caro alcolista, se la cosa ti può far piacere, accanto a te ci sono tutte le categorie di persone perché questo problema coinvolge tutti i ceti sociali, ricchi, poveri, Re, Marchesi, duchi e poveracci. I motivi per cui si incomincia sono i più disparati. C'è chi incomincia per puro piacere, chi perché lo fanno gli altri e quindi per sentirsi appartenenti al gruppo, chi per vincere la propria timidezza o asocialità perchè l'alcol disinibisce e «aiuta» in questi casi, chi per una delusione amorosa (come il sottoscritto), chi per un lutto grave, ecc. Tutti motivi che sembrano giustificare il tuo stato.
Da questo momento in poi siamo alcolisti, tutti eguali nel percorso, pensiamo solo come procurarci da bere e incominciamo a soffrire anche fisicamente. Tremori alle mani, le gambe che non funzionano, la memoria che ti fa dimenticare le cose immediate da fare e tante altre patolo gie. Un altro punto che ci accomuna è che uscirne non è semplice, è durissima, inutile illudersi di farcela da soli, forse solo uno su un milione ce la fa.
A me è successo che un angelo di nome e di fatto, mia sorella, insieme a mio cognato, con gentilezza e pugno forte, si sono imposti, chiedendomi anche il mio consenso, (io non camminavo più, non riuscivo a tenere la penna in mano, la stessa con la quale adesso sto scrivendo). Ho accettato il loro aiuto perché ero cosciente del bene che mi volevano, e anche perché sapevo che più in basso di così avrei trovato il petrolio con le mie mani e si sarebbero sporcate ancora di più.
Qui si incomincia «il percorso », la prima pietra di un «mosaico» di persone che ti aiutano sia fisicamente che psicologicamente, la prima pietra sono stati mia sorella e mio cognato Poi l'incontro con persone di alta professionalità (reparto ospedaliero, Ser.T., Cra di Chiaromonte) che ti aiutano a cercare la via più idonea a te, a consigliarti e soprattutto ad ascoltarti e quando parlano, parlano sempre in termini propositivi, pensando solo a chi gli sta d'avanti. Il mosaico, andando avanti, si arricchisce sempre di più di professionalità che ti aiutano ognuno dal suo osservatorio, fino ad arrivare al gruppo di auto-mutuo aiuto, dove c'è l'incontro con persone che hanno il tuo stesso problema: le persone che capisci e che ti possono capire. A volte serve passare per un Centro di Alcologia, dove si deve partecipare alle «comunità»: ci si mette tutti in circolo come i cavalieri della tavola rotonda e ci si raccontano le proprie esperienze e i motivi per cui si è cascati. Le ricadute nell'alcol sono dietro l'angolo, ed è questo che dobbiamo evitare come è capitato a me. Come? Ascoltando i consigli del mosaico che ci dice di frequentare gruppi di auto-aiuto come Alcolisti Anonimi, Club Alcolisti in Trattamento, o altre associazioni."