Prato: convengo FIPE sul bere responsabile
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PRATO. «Bere è salute, purchè sia un bere responsabile». Tutti d'accordo al convegno promosso da Fipe svoltosi ieri alla
festa di "Eccellenza birra Prato". «Il nostro impegno è rivolto ad impedire che esistano operatori che approfittano delle
debolezze umane per fare business». Con queste parole Aldo Cursano, vice presidente vicario nazionale Fipe. E proprio accanto
agli stand che presentavano la produzione locale di birra, realizata da mastri birrai artigiani, Fipe ha voluto riproporre il
suo messaggio volto a contrastare gli effetti negativi nell'uso smodato di alcol. Un percorso, come ha ricordato il
presidente provinciale di Fipe Canio Molinari, insieme al direttore dell'Unione commercianti Gianluca Niccolai, iniziato
qualche mese fa all'istituto Datini (al convegno ha partecipato la professoressa Veronica Navetto referente del progetto "No
alcol a scuola"), «per aprire un dialogo coi giovani». Le conseguenze degli abusi sono state illustrate dagli agenti del
nucleo di Educazione stradale della polizia municipale Stefano Rafanelli, Stefano Torracchi e Ivano Mongatti, e dal dottor
Riccardo Poli direttore della Società della Salute Prato per quanto riguarda gli effetti sul salute. Da parte sua l'assessore
alla Salute del Comune di Prato Dante Mondanelli ha invitato a «mettere insieme i reciproci sforzi, per diffondere il
principio che salute significa anche bere con responsabilità». Impegno accolto da Confcommercio Prato e da Fipe. Però, ha
chiuso Cursano, «anche la politica deve fare la sua parte, perché non è possibile liberalizzare la vendita degli alcolici e
poi porsi il problema del loro abuso».