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Prevention Research Center di Berkeley: alcol e solitudine, correlazioni

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"Molte tragedie legate all'alcol non sono causate da alcolizzati, ma da persone ‘normali' che bevono troppo in alcune occasioni speciali e poi hanno un incidente o commettono un atto violento"

Il numero di suicidi e la presenza sul territorio rurale di bar o spacci di alcolici sono direttamente collegati.
Questa è la controversa tesi sostenuta dagli studiosi del Prevention Research Center di Berkeley, diretti dal dottor Fred W. Johnson, e pubblicata da "Alcholism: Clinical & Experimental Research".
Gli scienziati hanno studiato la situazione della California dal 1995 al 2000, concentrandosi su frequenza e densità dei suicidi, situazione demografica e distribuzione degli esercizi commerciali collegati con la vendita di alcol.
Essi hanno così scoperto come i suicidi sono più frequenti nelle aree meno popolate o nelle zone rurali piuttosto che nell'hinterland delle grandi città. E, all'interno delle zone isolate, le concentrazioni di suicidi si "formano" attorno a bar o e negozi di alcolici.
Per gli studiosi, oltre a cause sociali come solitudine o chiusura il problema è dato dagli effetti biologici dell'alcol.
Spiega il dottor Johnson: "Molte tragedie legate all'alcol non sono causate da alcolizzati, ma da persone ‘normali' che bevono troppo in alcune occasioni speciali e poi magari hanno un incidente o commettono un atto violento. Il nostro studio suggerisce che anche per i suicidi si possa fare un ragionamento del genere, e che quindi si potrebbe intervenire riducendo il numero di bar e negozi dove è possibile trovare sostanze alcoliche".