Prevenzione Alcol, il camper va in Europa
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BELLUNO. Lotta all'alcol senza frontiere. Sarà il Sert dell'Usl n. 1 a portare avanti tre iniziative all'interno di un progetto Interreg contro il disagio giovanile e la dipendenza da alcol. Progetto che vede la partecipazione del Friuli Venezia-Giulia e della Carinzia, oltre al Veneto. Il piano si concluderà a settembre 2010 e prevede delle attività in coordinamento tra tutti e tre i soggetti. «Credo che questo sia un rinoscimento al lavoro che da anni facciamo con il camper Fuori posto», precisa il responsabile del Sert, Alfio De Sandre. La decisione di affidare all'Usl 1 la realizzazione di tre delle attività del piano è venuta dalla giunta regionale su spinta dell'assessore Stefano Valdegamberi. «E' importante che la collaborazione internazionale si sviluppi su questo tema», afferma l'assessore veneto, «perché solo la realizzazione di buone prassi comuni può combattere l'abuso di sostanze alcoliche che sta mettendo a rischio molti giovani e anche giovanissimi». Le risorse finanziarie assegnate all'Usl n.1 sono di complessivi 280.415 euro. La regione Veneto tramite la Direzione regionale per i servizi sociali si occuperà, invece, «di coordinare le azioni di promozione del piano e la loro trasferibilità a livello transfrontaliero». Vale a dire: seguirà il piano di comunicazione. Attualmente i soggetti interessati, coordinati dalla Regione Friuli Venezia-Giulia come capocordata, si stanno accordando su chi fa cosa e come farla. «L'obiettivo è quello di cercare di mettere in campo delle iniziative che siano esportabili, replicabili in altre parti che non siano la provincia di Belluno, dove da anni è attivata», precisa De Sandre. «Il nostro compito sarà quello di riprendere le attività già collaudate implementandole e correggendole affinchè siano esportabili. Infatti, la dipendenza da alcol e il bere giovanile sono fattori allarmanti che interessano tutti i paesi». All'Usl n. 1 spetteranno tra le altre iniziative, anche quelle di organizzare dei corsi di sensibilizzazione come quello previsto ad ottobre a Col Cumano. «Ognuno deve assumersi la propria responsabilità di fronte ad una dipendenza, non si può pensare che tocchi ai servizi fare tutto, ma serve la collaborazione di tutti», prosegue il responsabile del Sert. «Inoltre, il progetto cercherà di migliorare i contatti con le realtà giovanili sia dal punto di vista formale che informale tramite l'uso di un linguaggio appropriato». Per attuare il progetto il Sert avrà bisogno di aumentare gli operatori. «Per cui attingeremo operatori ai servizi che già operano nel settore e a cui chiederemo di fare orario aggiuntivo. Cercheremo la collaborazione di altre figure al di fuori del servizio, anche per l'implementare l'esperienza».