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Prevenzione dei tumori: alcol e alcolici

Prevenzione dei tumori: alcol e alcolici


PREVENZIONE DEI TUMORI E DIETA: ALCOOL ED ALCOLICI


Le bevande alcoliche hanno quasi sempre derivazione da alcune piante fermentate, solo a volte da alimenti di origine animale (ad esempio il latte). I prodotti più consumati sono la birra, il sidro, il vino, i vini liquorosi e i liquori; ognuno di questi ha una gradazione alcolica diversa. L’alcol contenuto in queste bevande è l’etanolo, che può dare dipendenza e stimola una condizione di euforia e disinibizione che può essere pericolosa, infatti è considerato anche come uno stupefacente con effetti sociali e comportamentali, oltre che biologici.


Definizioni e composizione
L’etanolo deriva dalla fermentazione degli zuccheri fatta da alcuni lieviti. Esso è sia un alimento capace di dare energia, sia un composto stupefacente capace di agire a livello fisico e mentale.


Apporta circa 7 kcal per grammo ed è metabolizzato dal fegato. Normalmente, la quantità massima di alcol circolante nel sangue è raggiunta tra i 30 e i 60 minuti dopo l’ingestione e viene metabolizzato al ritmo di 10-15 g/h. Gli effetti fisici possono rivelarsi molto gravi: superare gli 0,4 g/dl nel sangue può anche essere fatale.


La birra proviene tipicamente dall’orzo, anche se al giorno d’oggi sono usati anche altri cereali. Normalmente contiene dal 3 al 7% di alcol, inoltre porta con sé alcuni composti fenolici che danno gusto e colore, e che possono avere effetti antiossidanti. Contiene inoltre magnesio, potassio, riboflavina, folati e altre vitamine del gruppo B.


Il vino proviene dall’uva e contiene dal 9 al 15% di alcol. Esiste una bevanda spesso assimilata al vino e che viene prodotta dal riso, il sake giapponese, ma in questo lavoro quando si cita il vino ci si riferisce al vino derivante dall’uva. A volte i vini sono fortificati con liquori e diventano vini liquorosi. Il vino rosso (meno nel bianco) contiene molti composti fenolici capaci di azioni antiossidanti, oltre che di dare colore e gusto. Contiene inoltre alcuni acidi volatili, zuccheri, rame, ferro, potassio, magnesio e alcune vitamine del gruppo B, in quantità variabile a seconda del tipo di vino.


I liquori spesso derivano da cereali o da altri tipi di piante, e il loro contenuto di alcol può andare oltre il 50%. Alcuni tipi di liquori sono il brandy, il gin, il rum, la vodka e la tequila. Alcuni tipi di liquori derivano da frutti. Possono contenere erbe o altri ingredienti per dar loro il gusto che li caratterizza.


Incidenza sullo sviluppo del cancro

2.1 Bocca, faringe e laringe
Bevande alcoliche totali: gli studi sono concordi mostrando un aumento del rischio di tumore alla bocca, alla faringe e alla laringe.
Birra: gli studi mostrano un aumento del rischio di tumore alla bocca, alla faringe e alla laringe.
Vino: gli studi sono discordanti, molti mostrano un aumento del rischio ma ve ne sono altri che mostrano una diminuzione dello stesso, anche se solo in uno è mostrato un decremento significativo.
Liquori: gli studi mostrano una debole correlazione con un aumento di rischio di tumori alla bocca, alla faringe e alla laringe.
Conclusioni: Gli studi sono numerosi e per la maggior parte sono in accordo, mostrando un meccanismo dose-dipendente. Le prove del fatto che l’alcol sia una causa dei tumori alla laringe, alla bocca e alla faringe sono forti. Inoltre, alcol e tabacco insieme intensificano il loro potere cancerogeno, in maniera sinergica.


2.2 Esofago

Bevande alcoliche totali: gli studi sono numerosi e per la maggior parte sono concordi nel ritenere l’assunzione di alcol come un fattore che aumenta il rischio di cancro all’esofago, in maniera proporzionale al consumo.
Birra: gli studi sono quasi tutti concordi nel ritenere il consumo di birra come un fattore che aumenta il rischio di cancro all’esofago, in maniera proporzionale al consumo.
Vino: molti studi ritengono che il vino aumenti il rischio di cancro all’esofago, in maniera proporzionale al consumo, anche se non tutti sono significativi.
Liquori: gli studi sono concordi nel ritenere che il consumo di liquori, in maniera proporzionale al consumo, sia un fattore capace di aumentare il rischio di cancro all’esofago.
Conclusioni: gli studi sono molti e i dati sono sostanzialmente concordi nel ritenere che l’alcol sia una causa del cancro all’esofago, con un meccanismo dose-dipendente.


2.3 Colon-retto

Bevande alcoliche totali: gli studi sono numerosi ma i dati sono lievemente discordanti. Alcuni dati mostrano un aumento del rischio di cancro al colon-retto, altri, viceversa, una diminuzione, anche se non statisticamente significativa.
Alcol (etanolo): gli studi sono numerosi e per la maggior parte concordi nel ritenere l’etanolo un fattore che aumenta il rischio di cancro al colon-retto. In particolare, l’effetto è molto evidente per gli uomini più che per le donne. I dati per i singoli tipi di bevanda sono insufficienti per trarre qualunque tipo di conclusione. Il rischio aumenta in maniera evidente se il consumo di alcol supera i 30 g al giorno [circa due birre medie, NdR]. Un possibile meccanismo d’azione potrebbe essere dato dal fatto che l’alcol inibisce l’assorbimento dei folati e l’aumentato danno ossidativo prodotto dai batteri intestinali, capaci anche di trasformare l’alcol in acetaldeide, un prodotto tossico.
Conclusioni: gli studi sono concordi nel ritenere l’alcol una causa del cancro al colon-retto negli uomini che ne consumano più di 30 g al giorno, mentre è solo probabile che lo sia nelle donne.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.retecedro.net/prevenzione-dei-tumori-e-dieta-alcool-ed-alcolici/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)