Prevenzione e informazione per arginare gli eccessi da alcol: "Città del Vino" condivide le proposte del ministro della Salute
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Prevenzione e informazione le armi migliori per arginare gli eccessi da alcol
Città del Vino condivide le proposte del ministro della Salute
Alessandra Calzecchi Onesti
Le preoccupazioni espresse dal Ministro della Salute Renato Balduzzi, in occasione della Relazione Annuale al Parlamento, riaccendono l'allarme sul mutamento delle abitudini degli italiani in materia di alcol e soprattutto su alcuni eccessi giovanili. Come già sottolineato anche in una nostra recente ricerca su "Alcol e sicurezza stradale", in Italia se ne fa generalmente un uso moderato e responsabile: a tavola, di dimensioni contenute, spesso in una condizione di convivialità. Ma il consumo a rischio e il binge drinking sono giunti a caratterizzarsi, anche nel nostro Paese, come un fenomeno rapidamente diffuso a fasce sempre più ampie di popolazione a partire da quella tra i 14 e i 17 anni.
La proposta del Ministro di puntare sull'educazione per aiutare i giovani a fronteggiare le pressioni sociali al bere in contesti significativi come la scuola, i luoghi di divertimento, socializzazione e sport, trova naturalmente il più largo appoggio da parte dell'Associazione Nazionale Città del Vino, da anni impegnata in attività dedicate alla diffusione della cultura del vino e alla sensibilizzazione ad un consumo responsabile delle bevande alcoliche. Rientra, infatti, nell'obiettivo di formare e informare gli amministratori pubblici e le imprese dell'importanza di un "buon governo" dei territori anche la divulgazione di strumenti atti a costruire un'educazione ad un corretto consumo alimentare ed al bere moderato e consapevole, nella convinzione che il bere e il mangiare bene della tradizione mediterranea siano nel modello culturale italiano due elementi strettamente interconnessi, che in qualche modo hanno finora fortemente arginato abusi e dipendenze.
"Intercettare precocemente comportamenti come il binge drinking o il drink as much as you can - spiega Giampaolo Pioli, Presidente dell'Associazione Nazionale Città del Vino - è la strategia che a livello internazionale europeo e nazionale si è dimostrata avere il più basso costo e la massima efficacia. Sensibilizzare, sollecitare forme di responsabilizzazione individuale, informare, promuovere la salute attraverso un approccio integrato e coordinato di tutte le istituzioni che possono contribuire a ridurre il rischio alcol-correlato nei giovani italiani sono i principale elementi di contrasto alla cultura del rischio e del danno".
No dunque ad una criminalizzazione indiscriminata del vino, un prodotto che più di altri esprime un fortissimo valore sociale alimentato da tutti quegli elementi che caratterizzano la ricchezza del nostro sapere alimentare: forte radicamento culturale, valore simbolico, prodotto tipico e di provenienza specifica, marchio italiano, elevati standard qualitativi, basso impatto ambientale, mantenimento del paesaggio e salvaguardia delle tradizioni, prodotto salutare se usato bene e se soggetto a rigore nei controlli.
Sì, invece, ad una strategia condivisa tra i vari ministeri competenti - Salute, Cultura, Istruzione, Politiche giovanile - e le regioni per evitare atteggiamenti proibizionistici, inutili quanto dannosi, e per rafforzare strategie di prevenzione per un corretto e sano uso della bevanda e per la diffusione della cultura del vino. L'Associazione si candida a svolgere un ruolo attivo per sostenere le agenzie educative e le istituzioni scolastiche che l'intervento del ministro Balduzzi sollecita a scendere in campo per rendere operative iniziative di prevenzione e di monitoraggio.
Uno degli interventi proposti dall'Associazione su questo tema prenderà il via a giorni grazie a "Città del Vino Lab", il laboratorio di formazione itinerante delle Città del Vino al servizio dei Comuni del Vino nato per offrire a sindaci e dipendenti di amministrazioni pubbliche locali, agenti di polizia, titolari di aziende ed operatori turistici, ristoratori, proprietari di strutture ricettive, insegnanti, ma anche agli stessi cittadini, di "tornare tra i banchi" di scuola per informarsi su strumenti, buone pratiche, aggiornamenti ed ultime tendenze per migliorare l'intera filiera dell'accoglienza nei territori del vino. Tra i primi corsi in programma ci sarà, infatti, "Bere moderato e consapevole", destinato ad agenti di polizia e funzionari di enti che, nelle scuole, formano gli studenti al superamento degli esami di guida. Il corso fornirà alle amministrazioni comunali un modello di intervento nelle scuole, facilmente applicabile, per promuovere la cultura alimentare e il corretto consumo di vino da parte dei giovani. Gli stessi contenuti del corso, pensati anche per essere comunicati ad un ascoltatore adulto, potranno essere utilizzati per informare i genitori, all'interno di momenti di incontro tra amministrazioni e cittadini.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)