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Prevenzione e peer education: la parola al dr. Consoli

Prevenzione e peer education: la parola al dr. Consoli

Alcol e giovani: “Sono i ragazzi che possono fare prevenzione su quelli più giovani”

Nell’”Alcol prevention day” gli studenti di quattro medie superiori hanno presentato le video interviste sul consumo di alcol tra i giovani torinesi

«La soluzione è la prevenzione, non tanto i convegni tra noi esperti. Bisogna fare parlare i ragazzi più grandi con quelli più giovani. Tra loro si ascoltano». Augusto Consoli è direttore del dipartimento patologia delle dipendenze Asl2, e ieri per «Alcohol prevention day» era tra decine di studenti di quattro medie superiori: Steiner, Gobetti, Eistein, Bodoni Paravia. Davanti a loro un video con le interviste degli studenti a ragazzi più grandi, a gestori di locali e ad alcuni operatori che a ogni manifestazione di musica sono lì con il camper, a «raccogliere» giovanissimi in coma etilico o anche solo ubriachi fradici.

Un progetto durato cinque mesi e che ha dato agli studenti gli strumenti per capire, e per evitare situazioni a rischio. «Queste testimonianze - ha detto Consoli - sono l’unica vera azione di prevenzione che funziona. Far parlare tra loro i ragazzi, che spieghino i rischi dell’alcol e della dipendenza». Le scuole coinvolte sono delle Circoscrizione 6 e 7, dove sono stati accertati 463 di binge drinking, cioè quando i ragazzini bevono qualunque cosa alcolica, l’importante è ubriacarsi nel più breve tempo possibile. A questi «pochi casi per ora» dice ancora Consoli, si aggiungono però 1500 «soggetti con uso a rischio o problematico di bevande alcoliche nel corso dell’anno». 
 

Tra gli adolescenti in base ad una rilevazione su «Adolescenti e Alcol» condotta dall’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool dell’ISS, dedicata ai giovanissimi delle scuole medie (13-14enni su un campione di 1.118 relativo a 10 scuole e 50 classi) sono stati approfonditi i comportamenti alcol-correlati in cinque aree metropolitane tra cui quella di Torino. I dati in sintesi: consolidano un quadro purtroppo giù noto: un terzo dei ragazzi non è mai stato bevitore, il 50%

circa del campione è composto da consumatori occasionali di bevande alcoliche e circa un quinto dei ragazzi mostra un consumo un po’ più regolare.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lastampa.it/2015/04/23/cronaca/alcol-e-giovani-sono-i-ragazzi-che-possono-fare-prevenzione-su-quelli-pi-giovani-8ARSYhYYMTzWhvD2fxrUVL/pagina.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)