Prima l'alcol e poi la droga, per i giovani funziona cos�
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ROMA - Due ragazzi italiani su dieci che fanno uso di droga ha provato stupefacenti, per lo più marijuana, prima dei 14 anni e sei su dieci hanno bevuto alcolici. A delineare questo quadro è la ricerca 'Giovani, uso di sostanze, precarietà e genere', commissionata dalla Provincia di Milano alla cooperativa Lotta contro l'emarginazione.
Lo studio è il risultato di interviste fatte ll'uscita di locali di Milano, Roma, Genova, Napoli e Firenze a 509 persone (l'80% al di sotto dei 35 anni) che hanno ammesso di far uso di sostanze. 'Quelli che emergono dalla ricerca - ha sottolineato l'assessore provinciale alle Politiche giovanili Cristina Stancari - sono dati che impongono una seria riflessione'.
Secondo lo studio, la maggior parte prova la droga fra i 14 e i 16 anni, anche se un quinto ha detto di aver iniziato prima. Fino al 2005 in media la sostanza di iniziazione è stata la marijuana, mentre negli anni successivi sempre più ragazzi hanno cominciato con le anfetamine e sempre più adulti con la cocaina. Nel 90% dei casi, però, non si sono fermati a una sola sostanza, ma poi hanno provato anche altre droghe.
Il motivo che hanno più spesso addotto per il consumo è ricerca di benessere, non solo in discoteca. 'Il 41,8% - ha spiegato Stancari - ha dichiarato di usare stupefacenti prima di andare a scuola o al lavoro'. E questo riguarda non solo gli uomini, ma sempre più spesso anche donne. Rispetto alle altre città, Milano si presenta come più 'moderna' nel consumo di stupefacenti: le donne più spesso che altrove prendono droghe da sole e non in coppia, e più che nelle altre città la preoccupazione dei giovani è nella precarietà dal punto di vista del lavoro, visto che meno facilmente possono contare sulla famiglia.
In questo momento, secondo Stancari, 'è fondamentale lavorare sulle cause' dell'uso di sostanze che però, ha sottolineato, 'non riguarda tutti i ragazzi'. E per questo ha proposto un patto fra enti locali, associazioni e enti specialistici.