Proceedings of the National Academy of Sciences: HIV, nuove strategie verso un possibile vaccino
Proceedings of the National Academy of Sciences: HIV, nuove strategie verso un possibile vaccino
Stimolare o indurre la produzione di anticorpi contro degli obiettivi sempre in cambiamento e nel loro contesto naturale, è
un problema molto complesso per la progettazione e realizzazione di un vaccino.
Uno studio del National Institute of Allergy and Infectious Diseases presso il National Institutes of Health di Bethesda
negli Stati Uniti, si è occupato proprio del problema della produzione di anticorpi specifici per una porzione del virus
dell'HIV-1 chiamata epitopo gp41, porzione che risulta essere molto flessibile e quindi strutturalmente variabile, nel tempo.
L'epitope rappresenta una porzione della proteina che funziona da antigene e viene riconosciuta dal sistema immunitario al
fine di neutralizzarla. La regione gp41 assume conformazioni strutturalmente variabili e gli anticorpi prodotti contro di
essa, possono non riconoscere questa regione. Tuttavia, quando si lega ad un anticorpo chiamato 2F5, in grado di attaccare il
virus dell'HIV-1, si irrigidisce, assumendo una forma ben definita.
I ricercatori, usando una tecnica computazionale, hanno riportato la zona 2F5-epitope su una proteina modello che funzionava
da struttura accettore. Riproducendo questo modello proteico in laboratorio, attraverso un esperimento su cavie, i
ricercatori hanno dimostrato che veniva indotta la produzione di anticorpi strutturalmente specifici per l'epitopo gp41 del
virus dell'HIV-1, e che risultavano essere analoghi all'anticorpo neutralizzante 2F5. La ricerca, pubblicata sulla rivista
Proceedings of the National Academy of Sciences, fornisce un nuovo approccio alla progettazione di potenziali vaccini futuri
per combattere le malattie virali.