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Proseguono gli studi sulla "pillola della sobrietà", ma non mancano le critiche

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"LA PILLOLA DELLA SOBRIETÀ" È PRONTA PER LA FASE 2. IL FARMACO, IDEATO DA UN GRUPPO DI SCIENZIATI CALIFORNIANI, CHE IMPEDISCE ALL'ALCOL DI FARE IL SUO EFFETTO INEBRIANTE, DOPO IL POSITIVO TEST FATTO SUI RODITORI-CAVIA, È PRONTO ANCHE PER L'UOMO
"La pillola della sobrietà" è pronta per la fase 2. Il farmaco, ideato da un gruppo di scienziati guidati dalla ricercatrice Jing Liang

dell'università della California di Los Angeles, che impedisce all'alcol di fare il suo effetto inebriante, dopo il positivo test fatto sui

roditori-cavia, sarebbe pronto per essere testato anche sull'uomo. La sostanza (la diidromiricetina), che si estrae dalla Hovenia dulcis

cinese, pianta nota anche come albero dell'uva passa, funzionerebbe contemporaneamente come scudo ai danni cerebrali dei drink ad alta

gradazione e come dissuasore di bevute a rischio.
In uno studio pubblicato sul "Journal of Neuroscience", Liang e colleghi hanno provato a iniettarla nei ratti insieme a dosi massicce di

alcol. Con risultati incoraggianti: non solo il roditore-cavia non si sbronzava, ma perdeva anche la voglia di assumere altro alcol. Da qui

l'intenzione dei ricercatori: partire presto con test sull'uomo. Ma il progetto di arrivare a una pillola dell'alcol libero ha già iniziato a

sollevare polemiche, riporta il "New Scientist". Il timore è che la futura, eventuale disponibilità sul mercato di un farmaco del genere

incoraggi al consumo di alcol, invece di allontanare dal vizio. Ma ora lo studio condotto da Liang sui ratti ha dimostrato la particolare

efficacia e il meccanismo d'azione di una sostanza dell'estratto, la Dhm, che negli esperimenti condotti è stata in grado di prevenire l'

intossicazione da alcol sul cervello dei roditori, riducendo al contempo la loro sete di bevande inebrianti.
Bere quindi per il gusto di farlo senza controindicazioni, non è più una chimera, chiaramente senza esagerare. Ma come al solito il miglior

incentivo a non eccedere rimane la conoscenza di se stessi.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)