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Provincia di Pavia: gioco, droga e alcolici, allarme già alle medie

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Gioco, droga e alcolici: «Allarme già alle medie»

Interviste a 442 ragazzi nelle scuole di Belgioioso, Villanterio e Chignolo. Uno su dieci avvicinato alle slot machine dalle cattive abitudini dei genitori


BELGIOIOSO. Un’indagine su 442 studenti della Bassa pavese per capire quanti di loro si siano già accostati a sigarette, alcol, sostanze stupefacenti, psicofarmaci e gioco d’azzardo. Un mondo proibito e a cui invece si accede con preoccupante disinvoltura. E i risultati sono allarmanti.


Di questo campione di ragazzi, che frequentano la seconda e la terza media negli istituiti comprensivi di Belgioioso, Villanterio e Chignolo, il 12% ha già fatto consumo di alcol e, di questi, lo 0,5 ne fa uso quotidiano. Circa il 10% ha provato a giocare con le slot, il 6% ha già fumato sigarette, di cui l’1% fuma ogni giorno. L’1% ha usato stupefacenti, il 2,3% psicofarmaci, meno di una volta al mese. Il 9% di loro frequenta persone che utilizzano sostanze stupefacenti.


«Dati che preoccupano, anche perché in genere, anche se i questionari sono anonimi, si tende a raccontare per difetto», commenta Simone Feder, psicologo e consulente della Casa del Giovane. I risultati sono contenuti in un report redatto dal Piano di Zona di Corteolona, che vede Belgioioso ente capofila dei 25 Comuni che ne fanno parte, in collaborazione con le direzioni didattiche, la Casa del Giovane, la prefettura, l’Unione giuristi cattolici, i club Lions Pavia Host, Pavia Regisole e Pavese dei Longobardi, l’associazione Spettatori onlus.

«Ci serve per darci gli strumenti necessari per effettuare interventi mirati ad arginare il più possibile il problema», sottolinea Fabio Zucca, presidente del Piano di Zona. E il problema esiste. Soprattutto perché l’86% del campione dichiara di essere consapevole dei danni. Ma soprattutto perché, dai questionari, risulta che i ragazzi “per la prima volta si sono avvicinati al gioco d’azzardo perché hanno accompagnato i


Ma c’è di più. Il 6% fa sapere che in casa esiste almeno un familiare che ogni giorno tenta la fortuna alle slot. Si gioca per arricchirsi per il 62% degli intervistati e, del 10% che ha già giocato, il 75% spende nelle macchinette fino a 10 euro, il 17% tra gli 11 e i 20 euro, tutti gli altri oltre 20 euro. E poichè il gioco d’azzardo è vietato ai minorenni, sottolinea Feder , «ci troviamo in una situazione assurda». «Questi ragazzi non possono entrare nelle sale giochi, ma possono trovare le slot nei locali che frequentano quotidianamente – spiega Feder -. Il 45% dei bar ha, in media, più di 4 slot e così ci si scontra con queste macchinette, appositamente studiate per creare dipendenza.


Il problema non sta nel giocatore, ma nell’interazione tra slot e uomo, una zona grigia che rende vulnerabile adulti e bambini». E i bambini si avvicinano inconsapevoli alle slot che emettono suoni simili agli innocenti giochi elettronici che hanno a casa. «Per questo è necessario confinare le macchinette in zone chiuse dei bar – dice Feder -. La situazione emersa nella Bassa è emblematica di altre situazioni. Alla Casa del giovane seguiamo 50 persone malate d’azzardo e siamo nell’impossibilità di occuparci di tutti coloro che chiedono aiuto. Su questo tema si sta mobilitando l’intera Europa, perché il modello italiano sta prendendo il sopravvento».


(...omissis...)


Stefania Prato


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2014/08/10/news/gioco-droga-e-alcolici-allarme-gia-alle-medie-1.9743300


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)