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Psicologo: "sentinella del disagio" a scuola

Psicologo: "sentinella del disagio" a scuola

Una legge per istituzionalizzare la figura dello psicologo a scuola, una 'sentinella del disagio' che possa arginare il

dilagare di disturbi alimentari, dipendenza da alcol e droghe, tentati suicidi fra i teenager. L'appello per una normativa ad

hoc arriva dall'Ordine degli psicologi lombardi, che al debutto del nuovo anno scolastico chiede al Pirellone "che si avvii

al più presto la discussione e approvazione di una legge della Regione Lombardia che istituisca la figura professionale dello

psicologo scolastico, in parallelo a quanto già attuato in Puglia e Abruzzo". Sul tema, riferisce una nota, l'Ordine degli

psicologi della Lombardia (Opl) è stato ascoltato dalla Commissione Sanità del Consiglio regionale. Nel corso dell'audizione,

è stato discusso in particolare il tema della psicologia scolastica in relazione al Piano socio-sanitario regionale (Pssr)

2010-2014, in via di approvazione. L'Opl ricorda che "l'Italia è l'unico grande Paese europeo a non avere una norma sullo

psicologo nelle scuole". Ma "dal momento che la 'prevenzione e promozione del benessere' nelle scuole occupa un intero

capitolo del previsto Pssr 2010-2014 - sottolinea l'Ordine - la mancanza dell'unica figura professionale che può

correttamente farsi carico di questa attività provoca conseguenze importanti in termini di efficacia del progetto di

prevenzione". Stando al rapporto 2010 della Sidca, la Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento

alimentare - ricordano gli psicologi lombardi - l'anoressia-bulimia è la prima causa di morte nelle femmine tra i 12 e i 25

anni. E ancora. I dati Istat indicano i suicidi come terza causa di morte tra gli adolescenti italiani; il 15,8% degli 11enni

della Penisola dichiara di consumare abitualmente alcol, e in generale i teenager del Belpaese si troverebbero al terzo e

quarto posto in Europa per consumo rispettivamente di cannabis e cocaina. L'Ordine degli psicologi della Lombardia, continua

la nota, "si associa a quanto contenuto nel Pssr riguardo la gravità del disagio in età evolutiva e la necessità di una

attività di prevenzione professionalizzata, concertata ed efficace". Pertanto, nel corso della riunione con la Commissione

Sanità del Pirellone, l'Opl rappresentato dal segretario Carlotta Longhi ha rilevato che "a livello europeo, tra 7 importanti

nazioni (Spagna, Olanda, Danimarca, Germania, Francia, Grecia e Italia), il nostro è l'unico Paese in cui la figura dello

psicologo scolastico non è integrata nel sistema scuola per il tramite di una legge specifica, ovvero al servizio di

insegnanti e studenti, nell'ottica di una prevenzione del disagio e delle dipendenze".Alla Regione, poi, l'Opl fa notare che

"a livello di amministrazione centrale sono stati presentati ben 13 disegni di legge, nessuno dei quali è giunto alla

discussione parlamentare". Invece, "a livello regionale, la Puglia con la legge regionale 31/2009, e ancora prima l'Abruzzo,

hanno approvato autonomamente, riconoscendo l'esigenza sociale e il ritardo dell'amministrazione centrale, leggi regionali

sull'istituzione sperimentale dello psicologo scolastico". Infine, "a livello di Regione Lombardia, esiste solo un protocollo

di intesa tra l'Ordine degli psicologi e la Faisal, ente che rappresenta i dirigenti del 90% delle scuole autonome". Secondo

gli psicologi lombardi, "la scuola è praticamente l'unico luogo in cui bambini e adolescenti possono essere 'monitorati' e

seguiti tutti insieme per quanto riguarda problemi gravi e disagi". Anche per questo, "nonostante la mancanza di una apposita

normativa - precisa l'Ordine regionale - già attualmente lo psicologo viene attivato nelle scuole in cui i dirigenti hanno

autonomamente previsto questo servizio, nel caso di problemi e disagi tramite segnalazioni degli insegnanti, indirizzamento

ad uno sportello di ascolto psicologico oppure tramite richiesta di interventi diretti e concertati nelle classi". In

conclusione, e "visto quanto sopra, si sottolinea quindi il grave ritardo in cui si trova il nostro Paese rispetto

all'istituzione di un servizio strutturato di psicologia scolastica come riconoscimento di una professionalizzazione della

prevenzione su un piano sanitario. Il riconoscimento legislativo di questa figura, peraltro già presente in molte scuole

della nostra Regione su iniziativa propria di numerosi dirigenti scolastici - chiude l'Opl - è un atto dovuto di tutela

dell'utenza e un salto di qualità sul piano della qualità degli interventi di prevenzione stessi".