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Psychopharmacology: alcol assunto insieme all'ecstasy provoca effetti neurocomportamentali di lungo periodo

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Adolescenti: alcol assunto insieme all’ecstasy provoca effetti neurocomportamentali di lungo periodo

Il binge drinking è una modalità di assunzione dell'alcol molto comune tra i giovani, in particolare adolescenti e giovani adulti, e viene identificato con l'assunzione di almeno cinque unità di alcol in una singola occasione. I binge drinkers sono particolarmente suscettibili ai danni cerebrali, dovuti a processi infiammatori che causano conseguenze neurocomportamentali di lunga durata, danni aggravati soprattutto quando l'alcol viene assunto in combinazione con altre sostanze, in particolare l'MDMA (meglio noto come ecstasy).
Una ricerca di laboratorio realizzata in Spagna ha valutato le conseguenze comportamentali del binge drinking, sia nei casi di assunzione di alcol da solo che in combinazione con l'MDMA. Gli autori dello studio hanno inoltre approfondito gli effetti del consumo combinato di queste due sostanze sulla neuroinfiammazione. Per lo studio sono stati utilizzati topi adolescenti ai quali sono stati somministrati MDMA ed etanolo da soli e in combinazione. Gli animali sono stati monitorati su vari parametri quali corporea, attività locomotoria, coordinazione motoria, senso di ansia e comportamento disperato, valutati 48, 72 ore e sette giorni dopo la somministrazione.
Dai risultati è emerso che l'ipertermia osservata nei topi trattati con MDMA è stata abolita dalla pre-esposizione all'etanolo. I topi trattati con MDMA ed etanolo hanno mostrato una minore attività locomotoria mentre quelli che hanno assunto solo etanolo hanno evidenziato un indebolimento della coordinazione motoria e un accresciuto comportamento di disperazione (sintomo depressivo). L'ansia è comparsa solo negli esemplari trattati con entrambe le sostanze. Al contrario, la neuroinfiammazione è stata riscontrata maggiormente negli esemplari trattati solo con MDMA. L'assunzione combinata da parte degli adolescenti di etanolo ed MDMA, concludono i ricercatori, aumenta dunque i cambiamenti neurocomportamentali indotti dall'assunzione di ognuna di questa sostanze singolarmente e dimostrano che, concludono gli autori, gli effetti sul comportamento possono persistere per lunghi periodi.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)