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Psychoterapy and Psychosomatics: alessitimia e trattamento della dipendenza da sostanze

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Alessitimia e trattamento della dipendenza da sostanze

L'alessitimia è l'incapacità di capire, elaborare e descrivere le proprie o le altrui emozioni.
Sebbene siano stati riportati tassi di alessitimia fino al 67% nelle persone con abuso o dipendenza da sostanze, ci sono pochi studi che

hanno valutato la terapia di pazienti alessitimici con disturbi da uso di sostanze. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) di gruppo è un

trattamento che ha dimostrato un discreto successo con pazienti dipendenti da sostanze e molto alessitimici.
De Haan e i suoi colleghi del Tactus Addiction Treatment di Deventer (Paesi Bassi) hanno pubblicato sulla rivista Psychoterapy and

Psychosomatics uno studio che ha indagato il valore predittivo dell'alessitimia al momento del ricovero. Gli autori avevano ipotizzato che

all'aumentare del livello di alessitimia diminuisse il successo del trattamento.
187 pazienti con disturbo da uso di sostanze, ricoverati e in astinenza, sono stati valutati, usando specifiche scale per la valutazione del

livello di alessitimia e della gravità della dipendenza, al momento del ricovero e 3 mesi dopo un trattamento cognitivo-comportamentale.

Alcuni pazienti hanno partecipato al CBT consueto e altri a un CBT con intervento di decision making condiviso. Dalla prima valutazione è

emerso che il 36,9% dei pazienti avevano un punteggio alto nell'alessitimia mentre il 33,2% avevano punteggi bassi. Classificando i pazienti

nei due gruppi in base al punteggio nell'alessitimia, i ricercatori hanno voluto stabilire se i pazienti con punteggio di alessitimia alto

avrebbero dovuto essere trattati diversamente all'inizio della terapia.
I risultati mostrano che la gravità della dipendenza generalmente diminuisce ugualmente nei due gruppi di pazienti, e più il livello di

alessitimia è alto più c'è un miglioramento nella gravità della dipendenza da prima a dopo il trattamento. I risultati di questo studio

mostrano che i pazienti con elevati livelli di alessitimia possono trarre benefici dalla terapia cognitivo-comportamentale, con o senza

intervento di decision making condiviso.
Da una nota della rivista, secondo gli autori i pazienti con elevati livelli di alessitimia rispondono molto bene al trattamento e concludono

suggerendo come la terapia cognitivo-comportamentale possa essere impiegata anche per i pazienti con disturbo da uso di sostanze e che

mostrano caratteristiche alessitimiche all'ingresso in trattamento

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)