Pubblicità ed alcol
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Pubblicità ed alcol
La sfida agguerrita che si combatte tra le diverse case produttrici di alcolici e superalcolici, sempre alla ricerca di nuove fette di
mercato da sottrarre ai concorrenti, trova un riscontro quotidiano su tutti i principali mezzi di comunicazione, quindi carta stampata (con
prevalenza per le riviste d'attualità e riviste femminili), radio, televisione e mezzi più tradizionali, specialmente quando si avvicinano le
feste, che sono i cartelloni pubblicitari, le insegne luminose ecc..
Sono quindi soprattutto i principali mass-media a rappresentare i "canali" più attivi e coinvolgenti di diffusione del messaggio
pubblicitario dove trova spazi cospicui la pubblicità degli alcolici con una fin troppo netta prevalenza dei superalcolici "da consumarsi
ovunque, al bar, a casa, da soli o in compagnia di amici, da offrire, ricevere ma soprattutto scegliere come autentico "status symbol".
Dall'analisi dell'andamento dei consumi alcolici nazionali si evince un altro dato importante e cioè che l'uso incessante della pubblicità
sortisce in fondo l'effetto sperato se è vero che i consumi di alcolici si sono assestati, omogeneizzati ad un livello medio-alto a scapito
del consumo di vino, che ha subito proprio negli ultimi anni un calo discreto.
È fin troppo evidente il ruolo di "persuasore occulto" assolto dal messaggio pubblicitario, e la consapevolezza della sua pericolosità
dovrebbe indurci ad un uso più saggio e ponderato del mezzo stesso che andrebbe ancor più attentamente regolamentato allo scopo di eliminare tutti quei messaggi che contengono accenni a tematiche scorrette, che possono sia attenuare le difese che indurre ad un uso "non controllato" delle stesse.
Sarebbe auspicabile, ad esempio, che in tutti gli "spots" pubblicitari di alcolici e superalcolici siano chiaramente indicate le "dosi
massime consigliate" nella giornata ed i casi in cui l'alcol è assolutamente controindicato.
L'uso e l'abuso di alcol, purtroppo, da luogo ad una percentuale non trascurabile di incidenti domestici, o durante il tempo libero, che
avvengono in stato di ebbrezza alcolica.
Inoltre le assenze per malattia e incidenti sul lavoro, nei soggetti alcolisti, sono 4 volte più frequenti, inoltre la dipendenza alcolica è
causa per il 40% di cambiamenti del posto di lavoro ed è importante anche sapere che le infrazioni legislative costituiscono il 19% di tutte
le infrazioni commesse.
Questi dati che sono il frutto di proiezioni e quindi sicuramente criticabili, comunque purtroppo esistono. A mio modesto parere, poco
importa quale sia la cifra realmente vera, ciò che importa è che il fenomeno dell'alcolismo esiste ed è sicuramente sottostimato e
sottovalutato.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)