Puglia: dati sul consumo di alcol nei giovani
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Giovani pugliesi a rischio alcol
Il 13,6% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni ha comportamenti a rischio. Per L'Aptac leccese non c'è controllo sull'acquisto
di alcolici da parte dei minorenni
Maglia nera per la Puglia in merito al consumo di alcolici tra i minorenni. Si inizia già a 11 anni, con comportamenti a
rischio che coinvolgono fino al 13,9% dei ragazzini pugliesi tra gli 11 e 15 anni. La pratica è soprattutto quello del binge
drinking, cioè l'uso consapevole di bevande alcoliche finalizzato allo stordimento. Sono questi i dati emersi da un'indagine
dell'associazione italiana Club alcologici territoriali, società italiana di alcologia e Centro interdipartimentale di
ricerca e formazione per problemi legati all'alcol del Policlinico di Bari. Il tutto a fronte di un fenomeno in continuo
aumento negli ultimi 10 anni: sul territorio nazionale, infatti, sono circa 9milioni le persone con problemi legati all'abuso
di alcol, circa il 16% della popolazione. Tra le fasce più a rischio, i giovani tra il 18 e i 24 anni e gli anziani dai 65 in
su.
«È un problema spesso sottovalutato - commenta Gennaro Sannimanico dell'Associazione provinciale club alcolisti in
trattamento (Apcat) di Lecce -, basti pensare che, nonostante sia illegale, né nei bar né nei supermercati c'è un controllo
sull'acquisto di alcolici da parte dei minorenni. Il punto è che dietro ci sono grossi interessi economici e una tradizione
culturale di millenni. Noi come Apcat - continua il suo presidente - consideriamo l'alcol come una droga, alla stregua della
cocaina perché porta a effetti simili. Per questo motivo, infatti, i ragazzi spesso combinano le due sostanze, fino ad
arrivare perfino alla pratica di mettere direttamente la vodka negli occhi per raggiungere prima lo sballo, nonostante sia
deleterio per la vista».