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Qual è la droga più diffusa al mondo?

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Qual è la droga più diffusa al mondo?

Secondo l'annuale rapporto dell'Onu sulle sostanze stupefacenti, la marijuana sarebbe la droga più largamente prodotta, commercializzata e consumata dell'intero pianeta

Nel 2010, il consumo di marijuana ha superato quello di tutte le altre sostanze stupefacenti, specialmente in Australia e Nuova Zelanda. Gli Stati Uniti vengono al secondo posto, seguiti da Spagna, Francia, Italia e Repubblica Ceca.

Questi sono i dati emersi dal rapporto annuale dell'Onu sul consumo di droga nel mondo, che ha anche evidenziato come il mercato della cannabis sia il più redditizio rispetto a quello delle altre sostanze stupefacenti: la cannabis è consumata da un numero di persone adulte stimato tra i 119 e i 224 milioni di individui e non ci sono segnali che questo consumo sia destinato a calare.
A proposito di ciò, il Time ha sottolineato come la domanda di Marijuana sia stabile in Nord America e Oceania, mentre sia in crescita in Asia Centrale e in quasi tutta l'Africa, specialmente in Nigeria, Zambia e Madagascar.
Il rapporto dell'ONU, continua il Time, mette in evidenza anche un cambiamento dei trend nel consumo:
"Il mercato europeo si sta spostando dal consumo di resina (hashish) verso l'erba, che è più popolare in America. In Afghanistan la cannabis è diventata la coltura da reddito più redditizia del 2010, crescendo a dismisura e sorpassando l'eroina"

Il rapporto spiega anche come la cannabis stia diventando più potente: le piante vengono arricchite con minerali che le rendono più forti e resistenti, in grado di crescere in serra o in suoli molto aridi.
A preoccupare gli esperti però sono le nuove droghe sintetiche, come i sali da bagno, che stanno dilagando in tutto il mondo on effetti devastanti per la salute di chi le assume. Anche la cannabis non è immune da questo processo e spesso viene tagliata con cannabinoidi sintetici, prodotti in laboratorio, provocano un effetto simile a quello della cannabis naturale, ma che contengono sostanze molto più dannose per l'organismo.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)