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Quale GHB? La stampa italiana e i mille volti distorti dell'acido gamma idrossibutirrico

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Quale GHB? La stampa italiana e i mille volti distorti dell’acido gamma idrossibutirrico


Studiato da oltre cinquant’anni per le svariate potenzialità terapeutiche ed ampiamente utilizzato con successo da oltre 20 anni per il trattamento della dipendenza da alcol, senza problemi se correttamente impiegato, l’acido gamma-idrossibutirrico è stato riformulato culturalmente in seguito alla sua crescente diffusione come droga d’abuso negli Stati Uniti all’inizio degli anni ’90.


Promotori di questo fenomeno, sono stati soprattutto i mezzi di comunicazione di massa. Droga da stupro, stupefacente di sintesi, derivato amfetaminico, ecstasy liquida, nuova droga allucinogena, potente dopante e anabolizzante. Sono solo alcuni degli inesatti, ambigui e ingannevoli appellativi usati dalla stampa per indicare questa sostanza ubiqua e polimorfica, mediatore nervoso prodotto dal cervello e farmaco di sintesi.


Lo slittamento dell’immagine del GHB promossa attraverso i resoconti sul suo utilizzo come sostanza da “strada”, riguarda però un mercato che nulla ha a che fare con l’uso della sostanza come farmaco. Tanto è vero che importanti organismi sanitari e regolatori quali la Food and Drug Administration (FDA) e l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) hanno autorizzato l’uso di tale sostanza, per giunta ad alti dosaggi, per i
disturbi legati alla narcolessia associata a cataplessia.


L’impiego, in particolare, nella cura della dipendenza da alcol è stato oramai riconosciuto a livello internazionale, con importanti revisioni recentemente pubblicate (Keating, 2014; Skala e coll., 2014; Leone e coll., 2010). Sin dalla fine del XIX secolo, nel momento in cui sono entrati nel dibattito pubblico come intermediari tra scienza e opinione pubblica, i media hanno assunto un ruolo crescente nella diffusione dei prodotti della ricerca scientifica e nella formazione dell’immagine pubblica del loro valore.


Per ovvie ragioni, con l’avvento e la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa questo ruolo è diventato determinante per le ricerche e le applicazioni scientifiche a più elevata e diretta rilevanza sociale, come quelle di tutto il dominio biomedico.


La letteratura scientifica è ricca di studi e fornisce numerose evidenze intorno alla veste suggestiva che ricopre la comunicazione, distribuita attraverso differenti canali mediatici, nelle dinamiche complesse con cui si generano opinioni attorno tematiche di interesse significativo (Benelli E, 2003; Schwitzer G, 2005; Carducci A et al., 2011).


Nei confronti di temi che riguardano l’uso e l’abuso di farmaci e droghe, per esempio, le informazioni trasmesse dai media contribuiscono non solo ad aumentare la distorsione ideologica e il pregiudizio, ma addirittura concorrono a indirizzare le strategie di intervento e le politiche della ricerca di base e clinica. Queste ultime infatti dipendono in larga parte dai finanziamenti pubblici e quindi dalle scelte politiche, che sono espressione e riflesso della pubblica opinione.


Purtroppo sono proprio alcuni dei tratti caratteristici delle modalità comunicative oggi usate dai media, l’eccessiva semplificazione e il marcato sensazionalismo, a impedire una comprensione più matura e articolata dei processi e delle problematiche legati alla ricerca sui farmaci, al loro uso ed eventuale abuso.


I media quindi sono fonte di effetti a breve termine sulle opinioni del lettore, modificandone gli schemi concettuali di rappresentazione della realtà. Hanno anche effetti a lungo termine, stabili e duraturi nel tempo, capaci di condizionare valori e modelli di comportamento (Candio D., Bricolo F., 2011). Inoltre, agiscono sia a livello micro sulle conoscenze e sui comportamenti individuali, sia a livello macro influenzando le politiche, i movimenti e gli attori sociali. Addirittura in alcuni casi possono contribuire a modificare o a rafforzare le norme esistenti (Pan Z., McLeod J.M., 1991).


L’analisi da noi effettuata si propone di disegnare un quadro interpretativo dell’influenza dei media nella costruzione dell’immagine sociale del GHB a partire dall’esame delle modalità comunicative e delle chiavi operative usate dai mezzi di comunicazione di massa.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare su "Mission" - 40/2013 al seguente link: http://www.federserd.it/periodico/mission40.pdf


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)