Quando gli adolescenti si mettono in gioco...d�azzardo
gioco d'azzardo
Il fenomeno è in crescita e interessa circa la metà degli studenti italiani, con un incremento maggiore tra le ragazze
ROMA - Il gioco d'azzardo è in forte aumento: cresce al ritmo del 13 per cento in un anno, 53 miliardi di euro puntati solo nel 2009, sempre più gli adolescenti coinvolti, come attestano i dati di uno studio su 40.000 studenti condotto dall'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr) all'interno del progetto «Il gioco è una cosa seria» dell'Asl To3 coordinato da Paolo Jarre.
«Dal 2008 al 2009 la percentuale di studenti tra i 15 e i 19 anni che dichiarano di aver giocato in denaro almeno una volta negli ultimi dodici mesi è aumentata dal 40% al 47%», spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice Ifc-Cnr e responsabile Espad (European school project on alcohol and other drugs) per l'Italia, «l'aumento maggiore è fra le ragazze, passate dal 29 al 36%, i maschi passano invece dal 53 al 57%. Tra questi studenti, nonostante il divieto di legge, circa 550.000 sono i minorenni, corrispondenti al 43% dei minori scolarizzati (dati 2009, in crescita rispetto al 38% del 2008)».
Tra i ragazzi che hanno giocato denaro nell'ultimo anno, coloro che presentano un profilo di rischio totalmente assente rilevato mediante il South Oaks Gambling Screen Revised for Adolescents (Sogs-Ra) sono in diminuzione del 3% (dal 70 al 67%); in aumento quelli con un rischio basso (dal 19,6 al 22%), mentre rimangono invariati quelli con rischio patologico (11%).
Gratta e vinci e lotterie istantanee (34%, dal 28% del 2008), scommesse sportive (17%), lotto e superenalotto (cresciuti dal 9 al 14%) sono nell'ordine i giochi in denaro maggiormente praticati dagli studenti. Nello specifico, gratta e vinci/lotterie istantanee sono stati giocati dal 36% dei maschi e dal 32% delle ragazze.
In testa alla classifica per Regioni, al primo posto troviamo la Campania con il 57,8% degli studenti ‘giocatori' (71,5% dei maschi contro il 45,6% delle femmine), seguono Basilicata con il 57,6% (69,4% maschi, 43,7% femmine) e Puglia con il 57% (68,7% maschi, 45,1% femmine). Sicilia, Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna, Calabria e Umbria si attestano oltre il 50%. Inferiori alla metà le percentuali di Emilia-Romagna (40,8%); Valle d'Aosta (41,1%); Liguria (41,6%); Piemonte (42,3%); Lombardia (43,5%); Toscana (43,4%). Agli ultimi posti Trentino (35,8%), Friuli Venezia Giulia e Veneto (36,3%). «Dai dati emerge che nelle regioni del Nord il fenomeno è meno diffuso rispetto al Sud», conclude Sabrina Molinaro.
Per quanto riguarda i contesti di gioco, ai primi tre posti si trovano i locali pubblici non dedicati come bar, tabaccherie, pub (32%), case private (20%) e sale scommesse (12%). Il gioco virtuale (Internet, telefono cellulare) è utilizzato nel 7%, anche se una quota del gioco praticato nelle case private avviene tramite web.
Rispetto alla frequenza aumentano coloro che dichiarano di aver giocato più di 2 volte l'anno, passati dal 43% al 45%; quelli che riferiscono di aver giocato oltre 20 volte passano dal 13 al 14%; diminuiscono quelli che hanno giocato 1 o 2 volte (dal 44% al 41%). Rimane pressoché stabile, invece, l'importo delle giocate: il 6,5% degli studenti ‘giocatori' dichiara di aver speso oltre 50 euro nell'ultimo mese.
Codacons: «Italia al primo posto nel mondo» - L'Italia, con i suoi 890 euro di spesa media procapite all'anno, è la capitale mondiale del gioco d'azzardo. Lo afferma il Codacons, che sulla questione ha avviato studi e diverse iniziative legali a tutela dei giocatori.
Il proliferare di concorsi, lotterie, gratta e vinci, e l'avvento dei giochi online (in primis il videopoker) ha fatto aumentare di anno in anno il numero di giocatori e le somme spese per rincorrere la fortuna, al punto che oggi la spesa media procapite è pari a circa 890 euro annui. r> Nel 2009 - spiega l'associazione - il comparto del gioco pubblico ha registrato incassi pari a 53,4 miliardi di euro. I giocatori sono circa 28 milioni, ma quelli abituali sfiorano quota 7 milioni. Di questi circa 750.000 presentano patologie legate al gioco e circa 80.000 vere e proprie forme gravi di dipendenza.
UnUna vera e propria piaga sociale - prosegue il Codacons - che getta sul lastrico le famiglie, crea indebitamento e spesso sfocia in suicidi e altre tragedie, e che si sta diffondendo ora anche tra i più giovani. Proprio in questi giorni partirà, grazie ai Monopoli di Stato, una importante ricerca volta ad accertare effettivamente come e perché si diventa dipendenti dal gioco. «La nostra proposta per tutelare i giocatori - spiega il Presidente Codacons Carlo Rienzi - è di indicare chiaramente per ogni gioco o concorso la probabilità di vittoria, e avvisare circa la possibilità di forme di dipendenze, così come avviene sui pacchetti di sigarette».
Proprio la cura delle malattie da gioco sarà il tema della rubrica settimanale «I consigli dell'Avv. Rienzi», in onda questa domenica alle 7:30 circa all'interno del programma di Raiuno «Unomattina Weekend».
Alla puntata parteciperanno la dott.ssa Florinda Maione (Societa' Italiana di Intervento sulle Patologie Compulsive) e il dott. Antonio Tagliaferri (Direttore Giochi AAMS), mentre il Presidente Codacons, Carlo Rienzi, fornirà consigli su come evitare e riconoscere le dipendenze da gioco.