«Quando ho ucciso Federica ero ubriaco e drogato»
alcol droga dipendenza violenza giovani alcolismo
Così si difende Victor Diaz Silva, l'assassino dell'impiegata ventitreenne. Il dibattimento comincerà a luglio, a un anno dalla tragedia
L'avvocato della famiglia Squarise: «Spera di ottenere le attenuanti puntando a una pena di 17 anni, ma non ci riuscirà»
22 Marzo 2009
SAN GIORGIO DELLE PERTICHE San Giorgio delle Pertiche«Il Dna lo inchioda, ma tenterà di farsi riconoscere le due circostanze attenuanti dell'ubriachezza e dell'assunzione di stupefacenti che potrebbero vedere la pena massima di circa 25 anni, ridotta a 17. Vedo lontana la possibilità del riconoscimento della incapacità di intendere e di volere da accertarsi richiedendo per la seconda volta una perizia psichiatrica. In Spagna non esiste l'ergastolo». Questa la linea difensiva ipotizzata dall'avvocato Agnese Usai, nei confronti di Victor Diaz Silva che ha confessato l'omicidio di Federica Squarise. Si aprirà proprio ad un anno dal tragico fatto di cronaca dell'uccisione dell'impiegata di 23 anni di San Giorgio delle Pertiche, in vacanza a Lloret de Mar con un'amica alla fine dello scorso luglio, il procedimento a carico del clandestino uruguayano. Slitta dalla primavera all'estate l'udienza del processo per la morte di Federica.
«Sono numerose le testimonianze che il magistrato sta acquisendo per ricostruire tutte le fasi della vicenda. Molte sono degli amici dell'imputato che cercherà il minimo della pena puntando al suo stato alterato a causa di droga e alcool». Non ha mai ammesso la violenza, ma seppur con le difficoltà dell'esame autoptico visti i vari giorni dal ritrovamento del corpo della giovane, «i referti biologici non lasciano dubbi che dovranno essere formalizzati in udienza», spiega l'avvocato che rappresenta la famiglia. Si dovranno attendere ancora tre mesi per fare giustizia per Federica. Ma c'è un'altra data importante, quella del 20 aprile. Sarà convertito in legge il cosiddetto decreto antistupri. «Abbiamo interessato direttamente il ministro della giustizia Alfano partendo dalla drammatica vicenda di Federica - spiega l'avvocato Usai - affinchè l'assistenza legale gratuita sia prestata anche ai cittadini italiani che subiscono violenza all'estero. Il ministro si è fatto garante». Auspicando il buon esito, sarebbe un importante riconoscimento proprio nel nome di Federica. «Non avvenisse - parole del legale - si proporrà un ricorso alla Corte Costituzionale per disparità di trattamento dei cittadini italiani».
Intanto prosegue a pieno ritrmo l'attività dell'associazione Per Federica-Onlus che per luglio sta organizzando un concerto con i Tiromancino ed una manifestazione in memoria di Federica.