338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Quando il gioco d'azzardo diventa malattia: gli studi del professor Pietrini

cufrad news alcologia gioco d'azzardo malattia professor Pietrini


Quando il gioco d'azzardo diventa malattia: gli studi del professor Pietrini a 'Cosmo'

Il gioco d'azzardo sta diventando una vera emergenza sociale. Sono sempre di più le persone che dilapidano tutti i propri averi alle slot

machine, al poker online o al lotto. Ma per capire cosa ci spinge a giocare la troupe di "Cosmo", la trasmissione di divulgazione scientifica

in onda domenica 11 marzo alle 23.40 su Rai 3, è venuta a Pisa per intervistare il Prof. Pietro Pietrini, direttore dell'Unità operativa

universitaria di Analisi chimico-cliniche specialistiche dell'Aoup e studioso dei meccanismi cerebrali che regolano emozioni e comportamento.

Il giornalista della trasmissione si è sottoposto, all'interno della Radiodiagnostica I universitaria diretta dal Prof. Carlo Bartolozzi,

allo stesso esperimento che il gruppo del Prof. Pietrini realizzò alla fine degli anni '90, insieme alla Prof.ssa Tiziana Zalla dell'Ecole

Normale Supérieure di Parigi.

 

"Con la risonanza magnetica funzionale (fMRI) - spiega Pietrini - si vide cosa succedeva nel cervello di soggetti competitivi mentre

vincevano o perdevano in un gioco di abilità contro degli avversari. In realtà manipolavamo noi a loro insaputa l'andamento della

competizione, e così riuscimmo a esaminare la risposta cerebrale nelle diverse situazioni, ora di vincita sempre maggiore, ora di perdita

sempre più marcata, proprio come se l'esame lo avessimo fatto al giocatore davanti ad una slot machine o al tavolo da poker".

 

Lo studio dimostrò per la prima volta una forte attivazione delle strutture emotive del cervello, che differiva a seconda che l'individuo

stesse vincendo o perdendo. "Vincere e perdere hanno un significato evolutivo, che risale alla competizione per la stessa sopravvivenza. Per

questo siamo gratificati dalla vittoria e ci amareggiamo per la sconfitta. In alcuni individui - prosegue Pietrini - questa ricerca della

gratificazione diventa compulsiva e può sfociare in una vera e propria dipendenza, in maniera simile a quello che accade con altre

dipendenze".

 

La ludopatia, come viene chiamata oggi la patologia da gioco d'azzardo, è in costante crescita. Si calcola che dei 15 milioni di italiani che

giocano abitualmente, circa il 20% sia a rischio di diventare dipendente.

 

"Ci sono persone che sono arrivate ad indebitarsi per cifre decine di volte superiori al loro reddito - aggiunge Pietrini - il che dimostra

la loro incapacità a controllare con la ragione un impulso irresistibile. E' per questo che avvertenze come ‘Gioca il giusto', messe a piede

della martellante pubblicità che invita a giocare, hanno poco significato. Sarebbe come invitare un alcolista a ‘bere il giusto'. Il problema

è la grande facilità, anche per i giovani, di avere accesso al mondo delle scommesse, cosa che andrebbe controllata più rigorosamente".

 

Il Prof. Pietrini è psichiatra e docente ordinario di Biochimica clinica e biologia molecolare clinica all'Università di Pisa e past-chairman

della OHBM-Organization for human brain mapping, la principale organizzazione mondiale dedicata allo studio del cervello umano e delle sue

funzioni.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)