Quarrata (PT), alcol e fumo: in crescita le richieste di aiuto al Ser.T
Quarrata (PT), alcol e fumo: in crescita le richieste di aiuto al Ser.T
MARTA QUILICI
Tra i giovani l'età della prima canna o della prima bevuta scende da 19 a 17 anni
QUARRATA. È la dipendenza da alcol quella contro cui lottano i quarratini. Gli utenti quarratini del Sert sono 300, cioè il
10% dei totali della provincia (eccetto zona Valdinievole). Il 22% sono donne e il 78% uomini: un rapporto di uno a quattro
che rispecchia le medie provinciali e nazionali.
Pochissimi i cittadini extracomunitari (0,8%). Numerosi, invece i "non autoctoni", nati fuori regione o fuori Italia (21%).
Questo è il panorama che emerge dai dati del Sert pistoiese.
Tra questi, due dati spiccano rispetto agli altri comuni: il numero di tabagisti che si rivolgono al Sert per smettere di
fumare e il numero di persone con una dipendenza da alcol. Sul totale dei quarratini in terapia al Sert, infatti, ben il 17%
hanno problemi con l'alcol, contro una media provinciale che è ben inferiore, attestandosi tra il 12% e il 13%. «Questo
significa - spiega Cinzia Groppi, responsabile Sert Pistoia - che il tema dell'alcol a Quarrata deve essere tenuto sotto
controllo, anche tra i giovani. In generale, infatti, l'età media in cui si inizia ad assumere la prima droga, o a bere, si è
purtroppo abbassata, passando dai 19-20 anni a un'età media di 17. Ciò significa che in alcuni casi si inizia anche a 14-15».
I cocainomani sono il 10% del totale degli utenti quarratini del Sert. «Guardo con preoccupazione alla bassa percentuale di
minorenni che si rivolgono al Sert (l'1,3% del totale degli utenti quarratini). Il dato sembrerebbe positivo, ma
l'impressione è che nasconda invece un disagio sommerso».
Se per l'eroina a Pistoia non si muore più da qualche anno, per la coca si iniziano a vedere i primi presunti decessi:
«Quando leggiamo dai giornali di giovani morti improvvisamente - spiega Cinzia Groppi - e sappiamo che erano cocainomani,
spesso colleghiamo le due cose. La cocaina provoca danni improvvisi a livello cardiocircolatorio, come infarti, ictus, ecc.».
Il 12% invece ha problemi con la cannabis: «Fino a 7 o 8 anni fa chi si faceva le canne non veniva al Sert, perché non ne
sentiva la necessità se non a lungo termine. Adesso invece sono molti, anche perché il fumo che c'è adesso in giro è un
organismo geneticamente modificato che contiene il 40% in più di sostanza stupefacente».
Gli eroinomani sono il 30% e rimangono la fetta più ampia di utenti.