Quei diciottenni col bicchiere in mano: bevono ottantasei ragazzi su cento
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Non bastasse lo stra-record nazionale delle morti per overdose (74 vittime in due anni), l'Umbria incassa anche un altro triste e pericoloso primato: quello del consumo e abuso di alcolici tra gli appena maggiorenni. Quelli che sono neo-patentati, che vanno al pub e in discoteca e che, troppo spesso, a fine serata hanno perso la conta dei bicchieri svuotati
LaNazione 17 febbraio 2009
Perugia, - Non bastasse lo stra-record nazionale delle morti per overdose (74 vittime in due anni), l'Umbria incassa anche un altro triste e pericoloso primato: quello del consumo e abuso di alcolici tra gli appena maggiorenni. Quelli che sono neo-patentati, che vanno al pub e in discoteca e che, troppo spesso, a fine serata hanno perso la conta dei bicchieri svuotati. Ottantasei ragazzi su cento, età compresa tra i 18 e i 24 anni, hanno candidamente ammesso di aver consumato almeno una bevanda alcolica fuori pasto durante l'ultimo mese. Certo: non tutti si ubriacano. Per molti può essere una semplice e tutto sommato innocua birra sorseggiata a mezzanotte con gli amici. Ma resta un dato senza possibilità di contestazione: i ragazzi umbri bevono più di tutti gli altri coetanei italiani, visto che la media nazionale nel consumo di alcolici si ferma al 78% e che nessun'altra regione raggiunge la quota segnalata a Perugia e Terni. Anche la fascia d'età superiore, quella compresa tra i 25 e i 44 anni, svuota bottiglie: in questo segmento di popolazione, è addirittura il 91,7% degli umbri ad ammettere di aver consumato almeno una bevanda alcolica fuori pasto nell'ultimo mese, a fronte dell'87% di media nazionale. In questa classifica, l'Umbria si piazza al secondo posto in Italia dietro le Marche (93%).Sono le cifre ufficiali contenute nella 'Relazione del Ministero della Salute su alcol e problemi correlati', consegnata nei giorni scorsi al Parlamento. Il quadro, riferito ai dati definitivi del 2007, infila l'Umbria tra le regioni a più alto rischio. Undici ragazzini su cento, di età compresa tra gli undici e i tredici anni, hanno già avuto il primo impatto con le bevande alcoliche (9% la media italiana). Ancora più forte l'incidenza dell'alcol nella fascia d'età immediatamente superiore, quella degli adolescenti: il 47% dei minorenni umbri (fascia d'età 14-17 anni) ammette di consumare bevande a gradazione. Gli umbri poi ‘rinsaviscono' quando diventano più maturi. I non-astemi oltre i 45 anni sono infatti ‘soltanto' l'87%, contro il quasi 89% di media nazionale. I dati generali, non disaggregati per fasce d'età, confermano la presenza dell'Umbria tra le prime regioni italiane nella classifica dei bevitori: il 71,7% degli intervistati ha dichiarato di consumare quotidianamente alcolici (68,3% in Italia), il 10,7% è considerato nella fascia a rischio, con più di tre alcolici bevuti ogni giorno fuori pasto (9,2% la media nazionale), il 26,4% sorseggia ogni giorno almeno un alcolico fuori pasto (26,1% in Italia).In quest'ultimo parametro, la percentuale è raddoppiata rispetto al 1997. C'è però l'altra faccia della medaglia: gli umbri bevono abbastanza, ma non tanto da andare del tutto fuori di testa. I ‘binge drinkers', coloro che almeno una volta in un anno si sono storditi con più di sei superalcolici consumati in una sera sfiorando il coma etilico, sono stati il 7,5% (9,3% la media nazionale). E ‘soltanto' 112 persone ogni 100mila abitanti sono state ricoverate in ospedale per patologie direttamente connesse all'alcol (159 la media italiana). Insomma: si beve un po' tutti, ma pochi esagerano. E cercano di mantenere almeno l'autocontrollo.