Quella birretta dopo il lavoro, un pericolo...
Quella birretta dopo il lavoro, un pericolo
La settimana inizia storta per la 27enne Veronica. Al lavoro è un incubo e, arrivata a casa, il lunedì sera a si beve un paio di bicchierini di bianco per calmare un po’ i nervi . Martedì, invece, a cena dalla madre non può rifiutare un paio di sorsi di vino rosso per accompagnare l’arrosto. Due birrette in compagnia il mercoledì, durante un’uscita con i colleghi dell’ufficio non possono certo guastare, no? È Giovedì ed è tempo di aperò con un amico che non vede da tempo, manco farlo a posta annaffiato da un ottimo prosecchino.
E poi, finalmente ecco il weekend! Quindi venerdì e sabato niente di meglio che un po’ di birra, cocktail e vodka per divertirsi in compagnia. Domenica, prima di iniziare una nuova settimana, un’altra cena a casa dei genitori del suo compagno: e anche lì si stappa una bottiglia di rosso. Sette giorni, quelli della nostra fittizia Veronica, simile a quelli di molti altri giovani svizzeri che spesso e volentieri sono caratterizzati da una costante quotidiana: l’alcool.
Un comportamento che gli esperti di dipendenze non esitano a definire dannoso e pericoloso. «A spingere a bere è un insidioso mix di familiarità e pressione sociale», ci conferma Christoph Schwejda primario ad interim della Forel Klinik di Zurigo, «in queste situazioni è difficile tirarsi in dietro e quindi si tende a bere quasi per obbligo sociale, è molto insidioso!». Veronica, non è per forza di cose dipendente dall’alcool, ma un consumo costante nel tempo (come il suo) può aiutare l’insorgere di una dipendenza.
È infatti possibile che un pomeriggio in cui si trovi a casa da sola sia spinta (magari per noia) a prepararsi un vodka tonic.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.tio.ch/News/Svizzera/Attualita/1007620/Quella-birretta-dopo-il-lavoro-un-pericolo
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)