Raddoppiano gli ubriachi al volante.
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Il punto del comandante Manzari sui dati in provincia. L'importanza delle famiglie. La Stradale: "Infrazioni in aumento nonostante i controlli".
Danila Ansaldi
Aumenta il numero di coloro che si mettono alla guida in stato di ebbrezza. Lo ha dichiarato il comandante provinciale della Polizia stradale, Nicola Manzari, nel corso del convegno "Alcol, birra, happy hour: siamo tutti alcolisti?", che si è svolto ieri mattina all'hotel Granduca. "Nel secondo semestre del 2008 - ha spiegato Manzari - rispetto allo stesso periodo del 2007, le infrazioni legate alla guida sotto effetto dell'alcol sono raddoppiate. Si parla sempre delle stragi del sabato sera, ma noi effettuiamo controlli tutta la settimana, perché gli incidenti possono avvenire ogni giorno. Non si tratta di un'attività repressiva, ma di prevenzione per cercare di salvare delle vite". Il messaggio, non solo per i giovani, è quello di bere con cautela e di astenersi nel caso ci si metta al volante. "Ai genitori - ha proseguito Manzari - dico sempre che è meglio che torni a casa un figlio senza patente, piuttosto che una patente senza un figlio". Il convegno è stato organizzato dal Ceart (Coordinamento enti ausiliari della Regione Toscana) e dalla Asl 9 con il patrocinio del Cesvot (Centro servizi volontariato Toscana), con lo scopo di portare l'attenzione sulla funzione dell'alcol come semplificatore della comunicazione e dei rapporti interpersonali, con particolare riferimento alle pratiche diffuse dell'aperitivo o della birra al pub in compagnia degli amici. "I genitori prima di tutto - ha commentato il rappresentante dell'Istituto superiore della sanità, Emanuele Scafato - devono dare l'esempio e tutelare la salute e la sicurezza dei figli. Sono i giovani a pagare il prezzo più alto dell'abuso di alcolici, visto che in connessione con gli incidenti stradali, rappresenta la prima causa di morte tra i 16 e i 24 anni. E una parte della colpa va anche alla pubblicità, per la quale in Italia si spendono quasi 170 milioni di euro, a fronte di un solo milione per la prevenzione e niente per la ricerca". "I controlli delle forze dell'ordine - ha continuato Scafato - sono importanti, ma devono essere incrementati. Nel nostro Paese se ne fanno un milione e 300mila l'anno, mentre in Francia sono arrivati a 9 milioni e al dimezzamento degli incidenti mortali. Abbassare il livello alcolemico consentito a zero è un imperativo categorico. Chi non prende in considerazione tali richiami formulati nell'ambito della Comunità europea non ha a cuore la diminuzione dei rischi legati all'alcol per i giovani". All'incontro hanno partecipato operatori del settore delle dipendenze, di amministrazioni pubbliche, sociologi, volontari e gestori dei luoghi di ritrovo dei ragazzi, con l'obiettivo comune di sfatare la credenza che l'assunzione e l'abuso di alcol siano comportamenti senza conseguenze indispensabili per relazionarsi con gli altri. Come ha sottolineato il presidente del Ceart, Umberto Paioletti, "...questo convegno mira soprattutto a cercare stimoli per trovare delle soluzioni. Non bisogna delegare agli agenti di polizia il controllo degli adolescenti, spetta alle famiglie in primo luogo e alla scuola che devono tornare ad assumere un ruolo guida in una società sempre più complessa"