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Rafforzare l'autoconsapevolezza e le relazioni sociali per evitare la dipendenza da gioco

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Rafforzare l’autoconsapevolezza e le relazioni sociali per evitare la dipendenza da gioco

Negli ultimi anni i videogiochi sono diventati uno dei passatempi più popolari nelle società occidentali. Numerose ricerche hanno dimostrato come l’aumentare del tempo così trascorso, possa comportare conseguenze negative incluso lo sviluppo di una dipendenza. Scopo di questo studio condotto da ricercatori tedeschi ed australiani è stato quello di comprendere il ruolo di aspettative, motivazioni ed esperienze in soggetti che hanno sviluppato diverse tipologie di comportamenti di gioco, da normale a problematico. Per comprendere i comportamenti, le motivazioni, le situazioni a rischio e le conseguenze vissute durante il gioco, 21 giocatori maschi tra i 17 e i 28 anni con problematiche comportamentali nel gioco, hanno partecipato a interviste qualitative.
Dai risultati emergono due processi che sembrano contribuire alla transizione verso un modello di gioco problematico. In primo luogo, la durata di ogni singola sessione di gioco può crescere a livello temporale. In secondo luogo, vi può essere un aumento della frequenza di avvio delle sessioni di gioco. È stato inoltre rilevato come diverse motivazioni e aspettative abbiano un ruolo centrale nell’aumentare il tempo di gioco. Fra le motivazioni emerge il ruolo della ricompensa, della regolazione dell’umore e degli aspetti sociali impliciti nei videogiochi online. Fra i comportamenti di gioco sono stati invece individuati la perdita di tempo, l’immersione e la voglia di evasione. L'auto-consapevolezza degli esiti negativi del tempo speso per il gioco e l'interferenza con altre attività della vita sono invece i principali motivi di riduzione o interruzione.

I ricercatori sottolineano in conclusione come gli interventi finalizzati alla riduzione del gioco problematico debbano quindi includere strategie per rafforzare l’autoconsapevolezza dei giovani e le loro relazioni sociali.
 

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)