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Ragazze al bar: quelle che bevono alcolici sono in aumento

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Due ragazzi e una ragazza - tutti alle prese con difficili situazioni familiari - partecipano ai giochi pericolosi di una banda. Sono ricercati dalla polizia dopo un incidente mortale. Uno di loro muore. È uno dei tre film che fecero di James Dean un divo, emblema di una "Gioventù bruciata" negli Anni '50. Da allora di tempo ne è trascorso, il nuovo film nel Terzo Millennio si potrebbe titolare "Gioventù bevuta". I protagonisti non sono attori conosciuti, basta pensare a quanto è accaduto in questi ultimi giorni: un party al mare a Panarea e una ragazza veneziana finisce all'ospedale per un coma etilico. Venerdì sera in città una minorenne viene invitata a casa di amici, probabilmente alza un po' il gomito, non se ne rende conto. Ma c'è chi approfitta di lei, e scatta la denuncia di presunta violenza sessuale nei confronti di tre minorenni residenti a Vicenza.
Il fenomeno si sta facendo preoccupante. Sono sempre di più i teen-agers che si danno all'alcol per il solo gusto di ubriacarsi. L'Italia vanta un record europeo: s'inizia a bere a 11 anni , contro la media degli altri paesi della Unione europea che è di 13 anni.
L'allarme, che nasce dai fatti di cronaca, è confermato dal Pronto soccorso del S.Bortolo. A parlarne il primario Vincenzo Riboni: «Da un paio di mesi notiamo che sono sempre di più i giovani che arrivano in ospedale con patologie legate all'abuso di alcol. In particolare a preoccuparci sono le ragazze, alcune minorenni, altre più grandi, ma non si va oltre i 25 anni. Tra loro ci sono anche stranieri». Arrivano da feste private, con dosi di alcolemia altissime.
«Nella maggior parte dei casi si tratta di sbronze occasionali, di pressioni che partono all'interno di gruppi a cui nessuno resiste - prosegue il primario Riboni - Ma forse i giovani non si rendono conto che mettono a rischio il loro fisico, soprattutto il fegat,o in maniera pesante. Come ci regoliamo? Se si tratta di minorenni vengono avvisate le famiglie. Negli altri casi li monitoriamo, fintantoché la fase acuta non passa. Ma quest'aumento rappresenta solo la punta di un iceberg che ha dimensioni ben peggiori e che dovrebbe preoccupare». «Noi operatori- conclude Riboni- ci siamo già interrogati sul nuovo fenomeno e vedremo di correre ai ripari coinvolgendo anche altri servizi».
Una piaga che sta dilagando in maniera consistente e che vede come contromisure le disposizioni dettate da alcuni Comuni, come Milano, dove viene vietata la somministrazione di bevande alcoliche a minorenni e dove nei supermercati non sono possibili acquisti di "bottiglie" per chi non ha già compiuto 18 anni. Regole e dettami che vengono tranquillamente superati, come racconta la cronaca: non solo a Vicenza , ma in tutto il resto della Penisola. Movida, after-hours, aperitico... i termini si sprecano. Il rito di quello che un tempo era il classico "spritz" sta diventando una bomba ad orologeria, già innescata tra molti adolescenti. Che sono i primi a non rendersene conto. Se la droga brucia il cervello, l'alcol compromette in maniera consistente organi vitali per la nostra sopravvivenza. In molti lo sanno. Alcuni lo evitano, parecchi lo ignorano e quindi le porte dell'ospedale si aprono. Inesorabilmente. Quando non si arriva troppo tardi. Soprattutto per le ragazze che "giocano" all'emulazione.