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Ragusa: l'ASP mette in atto il progetto "No all'alcol"

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L'Asp mette in atto un progetto "No all'alcol", necessaria una campagna di sensibilizzazione ad iniziare dalle scuole
Silvio Biazzo


Il progetto, coordinato dal dott. Giuseppe Mustile - Direttore della S.C. Dipendenze Patologiche - intende svolgere un'azione informativa/educativa sugli adolescenti mediante la formazione di peer-educators in grado di interagire con i coetanei, e mediante la sensibilizzazione di "operatori grezzi" a contatto con il problema sui luoghi del tempo libero: ci si avvarrà, per raggiungere i suddetti luoghi, di un'Unità di Strada, gli interventi di sensibilizzazione sono finalizzati a conoscere i rischi connessi all'abuso di alcol e a ritardare l'età del primo approccio con le bevande alcoliche.


Tutti i più recenti dati segnalano che in Sicilia ( ed il territorio di Ragusa non è da meno ) , come nel resto del Paese, i fenomeni di consumo di sostanze legali e/o non legali interessano fasce sempre più ampie della popolazione. In particolare, la "tradizionale" dimensione giovanile dell'uso e dell'abuso di sostanze, così come il classico legame tra uso/abuso di droghe e appartenenza a ceti sociali disagiati, sembra che abbiano lasciato il posto ad una estesa diffusione dei comportamenti di sperimentazione/ uso/abuso nella popolazione in generale.


Occorre, pertanto, un forte impegno preventivo che veda coinvolti - sia i destinatari, sia, a maggior ragione, in qualità di artefici di uno sforzo preventivo globale - tutti i soggetti, i cittadini di qualunque età, livello socioculturale, etnia e genere. Infatti, afferma il Commissario Straordinario - Arch. Angelo Aliquò - "E' necessario, anche in linea con il Piano Regionale della Prevenzione 2010/2012 che individua le linee progettuali da realizzare nell'ambito delle Aziende Sanitarie, dove la prevenzione della popolazione a rischio è un'area di intervento espressamente indicata, riconoscere e potenziare la dimensione culturale della prevenzione valorizzando il ruolo e l'importanza che essa riveste nell'elaborazione di strategie e azioni orientate a contrastare le reali caratteristiche del fenomeno. Più precisamente, occorre fare in modo che i giovani, ma anche gli adulti, siano maggiormente informati ed attrezzati nel tutelare la propria salute. La prevenzione è inscindibilmente legata all'affermazione di modelli educativi, culturali e sociali in grado di valorizzare e trasferire informazioni, abilità, competenze, valori e norme che permettono di regolare le interazioni tra il soggetto ed il proprio "mondo vitale".


Il progetto prevede , ,sempre con l'ausilio di peer educators formati per la prevenzione del consumo di alcol, incontri di sensibilizzazione con i genitori e formazione-intervento degli "operatori grezzi". Gli obiettivi di salute (e/o di processo) perseguiti sono quelli della diffusione conoscenza dei rischi al fine della riduzione dei consumi collettivi e dei comportamenti a rischio quali binge-drinking e ubriacature.


L'Unplugged è un programma di prevenzione scolastica dell'uso di sostanze basato sul modello dell'influenza sociale. Mira a migliorare il benessere e la salute psicosociale dei ragazzi attraverso il riconoscimento ed il potenziamento delle abilità personali e sociali necessarie per gestire l'emotività e le relazioni sociali, e per prevenire e/o ritardare l'uso di sostanze. Unplugged è basato sul modello dell'influenza sociale, e ha l'obiettivo di favorire lo sviluppo ed il consolidamento delle competenze interpersonali, sviluppare e potenziare le abilità intrapersonali, correggere le errate convinzioni dei ragazzi sulla diffusione e l'accettazione dell'uso di sostanze psicoattive, nonchè sugli interessi legati alla loro commercializzazione ed infine migliorare le conoscenze sui rischi dell'uso di tabacco, alcol e sostanze psicoattive e sviluppare un atteggiamento non favorevole alle sostanze.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)