Rapporto Aci-Censis 2009: persistono le cattive abitudini
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Il "Problema" di chi prende l'automobile, costretto magari quotidianamente per motivi di lavoro, è sempre lo stesso: muoversi spendendo di meno. E in momenti di crisi quest'esigenza diventa ancora più assillante, perché in molti fronteggiano la contrazione dei loro consumi ma, per l'auto, non riescono a risparmiare. Per colpa di terzi, visto che le spese di parcheggio in un anno sono aumentate del 50% e quelle per pagare le multe del 57%, senza considerare i carburanti e gli ordinari costi di esercizio di un'automobile. Risultato: nel 2008 gli italiani hanno usato di meno l'auto rispetto all'anno prima, in media hanno percorso 600 km in meno.
È quanto emerge dal XVII Rapporto sull'Automobile firmato da Aci e Censis, un minor uso della propria vettura (moltiplicate 600 km per ciascun automobilista italiano) che ha ovviamente indotti gli utenti della strada a trovare forme alternative di mobilità, + 8% l'incremento di utilizzo di bus e tram, sebbene permangano le difficoltà del trasporto pubblico a soddisfare appieno queste esigenze. La speranza di tutti è allora comprare una nuova automobile, anche usata, che però consumi un'inezia e abbia costi ridotti di manutenzione: il 28,8% degli italiani vorrebbe sostituire la propria vettura, ma le alimentazioni davvero ecologiche (elettriche) sono ancora lontane dalla diffusione di massa, a listino costano e poi ricaricarle è spesso un problema insormontabile.
Ma il Rapporto Aci-Censis 2009 evidenzia anche il persistere di cattive abitudini degli italiani al volante. Le infrazioni più ricorrenti sono il divieto di sosta, l'eccesso di velocità, il parcheggio in doppia fila e il mancato uso delle cinture di sicurezza, infrazioni quindi che dipendono dal comportamento, insomma è un fatto di educazione... E lo vediamo anche in quelle situazioni difficilmente "multabili" come il mancato uso degli indicatori di direzione o il rispetto della precedenza. Il problema maggiore resta però la guida sotto l'effetto di alcole e droghe, causa di tante "stupide" vittime soprattutto tra i giovani, stupide per il modo di mettere a repentaglio la propria incolumità e quella altrui. Gli italiani chiedono la linea dura: il 72% degli intervistati nel Rapporto è favorevole al carcere per gli ubriachi che causano un incidente mortale.
Per il presidente dell'Automobile Club d'Italia Enrico Gelpi, "i giovani sono i più trasgressivi ma chiedono maggiori controlli sulle strade. Ciò impone la realizzazione di un percorso formativo continuo che parta dall'obbligo della prova pratica per il patentino dei ciclomotori, prosegua a 17 anni con un anno di apprendistato alla guida di un'auto affiancati da un tutor, e si consolidi con corsi periodici di guida sicura presso una struttura qualificata come i Centri di Guida Sicura dell'ACI".