Rapporto Osservasalute: osservazioni sui consumi di alcol e superalcolici
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L'Italia è diventato il Paese delle cattive abitudini, soprattutto a tavola, dove, complice anche la crisi economica, viene ormai dimenticata la dieta mediterranea, e i risultati si vedono sulla bilancia: aumentano le persone in sovrappeso, sia grandi che piccoli, e anche se si registra un lieve aumento del ricorso allo sport, gli italiani rimangono sedentari. I consumi di alcol restano inoltre una nota dolente degli italiani: il numero di consumatori a rischio rappresenta il 16,8% della popolazione di età maggiore agli 11 anni. Unica nota positiva in tema di vizi, la diminuzione dei fumatori. È questa la situazione che emerge dalla settima edizione del Rapporto Osservasalute, 2009, l'analisi presentata oggi a Roma dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane, pubblicato dall'Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane che ha sede nell'Università Cattolica di Roma. Nella maggior parte delle regioni, rispetto al precedente Rapporto Osservasalute, si riscontra l'aumento delle persone in soprappeso (il 35,6% delle persone, cioè oltre un italiano su tre, dai 18 anni in su nel 2007). Le regioni del Sud presentano la prevalenza più alta di persone in soprappeso (Campania 41,3%, Sicilia 41,1%) e obese (Molise 13,2%, Basilicata 12,6%). La quota di popolazione in condizione di eccesso ponderale (obesa o in sovrappeso) aumenta al crescere dell'età: dal 16,5% tra i 18 e i 24 anni al 60% ed oltre tra i 55 e i 74 anni, per diminuire nelle età più anziane con il 55,8% tra le persone di 75 anni ed oltre. La condizione di sovrappeso o obesità risulta più diffusa tra gli uomini, rispettivamente il 44,3% e il 10,6% rispetto al 27,6% e al 9,2% delle donne. Per quanto riguarda i bambini, la quota complessiva di quelli grassi è del 36%. Tra gli otto e i nove anni sovrappeso e obesità riguardano rispettivamente 23,1% e 11,5% dei bambini, con ampia variabilità regionale: dal 17,5% di bimbi in sovrappeso in Valle d'Aosta al 27,8% in Campania; dal 4,5% di piccoli obesi in Friuli Venezia Giulia al 21,0% in Campania. Il primo problema è che è stata dimenticata la dieta mediterranea. Gli italiani infatti continuano a consumare poca frutta e verdura, solo il 5,6% (poco più di cinque persone su 100) mangia le cinque porzioni raccomandate al dì. Rimane forte la passione per i cereali: ben l'85,5% degli italiani, infatti, mangiano pasta, pane e riso almeno una volta al giorno. Resta alto il consumo di carni, il 79,3% degli italiani consuma quelle bianche almeno qualche volta a settimana, il 71,8% la carne bovina. Si osserva una tendenza alla diminuzione dei consumi di alimenti proteici e di cereali e patate. Aumentano anche i golosi, coloro cioè che consumano dolci, ed è fortemente crescente il consumo di snack salati. Diminuiscono i consumi di bevande gassate, e si diffonde un consumo moderato di aperitivi analcolici. Per le bevande alcoliche siregistra un andamento decrescente dei consumi di birra, vino, amari e superalcolici, ma si consolida la tendenza, già osservata nel precedente Rapporto Osservasalute, al consumo di aperitivi alcolici.