Rapporto Unicef 2012: i ragazzi sono troppo soli, aumenta il pericolo dipendenze
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Infanzia - Rischio giochi online, Unicef: ragazzi troppo soli
Presentato il rapporto Unicef 2012. Nella nostra città, troppo frammentata, ad alto tasso d'immigrzaione giovanile, il nuovo pericolo sono i
giochi e le scommesse sul web. Ancora più di disagio. Alcol. E droghe
Genova - “Malati di solitudine”. Questa la diagnosi impietosa, ma puntuale di Franco Cirio sui ragazzi genovesi. Il presidente provinciale
dell’Unicef ha presentato nel salone della provincia i dati del rapporto “sulla condizione dell’infanzia nel mondo 2012”. Il tema di
quest'anno sono i "Figli della città". Oltre il 43% dei bambini al mondo vive nelle aree urbane. In Italia siamo al 68%. Lontano però dalle
punte del 92% dell’Argentina o dell’85% della Francia, per restare in Europa.
A Genova la situazione è particolare come ha spiegato lo psicologo Marco Ventura. “La contiguità di quartieri borghesi, operai, benestanti,
ad alto tasso d’immigrazione rende ancora più problematica una situazione di disagio che è planetaria. La confusione fra bisogni reali e
bisogni indotti, facilitata dalla perdita dei valori, mette i ragazzi ancora più a rischio”. Il rischio nascente è il gioco. Le scommesse on
-line sono la nuova frontiera del disagio giovanile, in prospettiva ancora più pericolosa dell’abuso degli alcolici, che complice una
sottocultura nazionale diffusa, ha scalzato il pericolo droga.
Ecco che riemerge la solitudine. Internet non è il male, come non è lo è la tv. Lo è l’uso sbagliato e bulimico. Induzione al gioco e alla
pornografia sono i pericoli che i ragazzi corrono. Per questo famiglia, scuola, istituzioni devono collaborare.
"Eppure a Genova – ricorda Cirio - siamo all’avanguardia mondiale. Abbiamo 44 punti di incontro grazie alla collaborazione delle biblioteche
provinciali e comunali. Abbiamo attrezzato via Fiasella, come prima strada di spazio liberato, per il gioco creativo. Ma manca la
partecipazione. I ragazzi sembrano muti”.
Non sono sordi. Lo rivela una ricerca curata dalla regione Liguria, che presto sarà presentata dall’assessore Lorena Rambaudi, condotta in 11 classi da Imperia a Spezia che ha coinvolto oltre 180 studenti. Dopo i focus group, gli studenti invitati ad esprimersi, per iscritto, sul tema essere o apparire, sono esplosi in fiumi di parole. “Allora, forse - conclude Franco Cirio - il male della solutidine può essere sconfitto”.
Cristina Castellani, responsabile del programma scuola di questo Comitato Unicef, ha sottolineato gli sforzi sul tema dell'integrazione
rispetto al Rapporto.
In apertura di incontro il presidente del consiglio provinciale, Alfonso Gioia, ha confermato ai ragazzi l’attenzione delle istituzioni per i
loro problemi e la consapevolezza che il futuro va coltivato già con l’ascolto del presente.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)