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Rave party in collina, 140 giovani denunciati

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BLITZ. I carabinieri bloccano lo sballo di musica e alcol nella cava a Monte di Popi nella notte di Pasquetta
L'organizzatore è un operaio di 19 anni di Sarego accusato di ritrovo abusivo su proprietà privata
Vicenza. Un rave party, con 140 denunce. È costato caro lo sballo, a suon di musica e alcol a fiumi, scatenatosi nel maxi ritrovo di Pasquetta organizzato sul Monte di Popi, a Valdagno, nella zona di Cerealto.
È bastato un rapido tam tam tra decine e decine di giovani e giovanissimi, per far arrivare in poche ore nell'area collinare al confine con Piana, un esercito di partecipanti da tutta Italia: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche e Puglia sono state regioni di provenienza più gettonate.
Solo ieri si sono concluse le indagini, dopo il blitz scattato nella notte di lunedì dell'Angelo. È stato così chiuso il cerchio attorno al giovane che gli investigatori dell'Arma ritengono sia il responsabile dell'organizzazione dopo la lunga identificazione di tutti i numerosi partecipanti denunciati per invasione di terreni privati e per essere intervenuti al rave non autorizzato. Delicato il lavoro dei militari dell'Arma della stazione di Valdagno, con lunghe verifiche per incrociare le testimonianze ed arrivare ad individuare chi materialmente aveva allestito la festa.
Il blitz è scattato poco prima delle 24, per mettere fine a un ritrovo abusivo su proprietà privata. Una decina le pattuglie entrate in azione, anche con militari dell'Arma in borghese che, dopo essersi infiltrati nella festa, hanno dato il via libera ai colleghi guidati dal capitano Andrea Massari, comandante della compagnia di Valdagno, e dal maresciallo Donato Summa, comandante di stazione.
Ultimo a finire nei guai, proprio in queste ore, è stato Loris Pettenà, 19 anni, arzignanese di nascita ma residente a Sarego, operaio, incensurato. Per lui, l'accusa è apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o intrattenimento, per aver organizzato il rave collinare all'interno della cava "Terre" di proprietà di una società di Vicenza.
Inoltre, è stato multato per aver allestito il ritrovo senza permesso, per aver somministrato bevande alcoliche senza autorizzazione. Gli altri 139 fermati sono stati denunciati per invasione di terreni, per aver partecipato alla festa non autorizzata all'interno della cava.
Lunghissimo l'elenco delle province di provenienza dei giovani che hanno risposto al richiamo del rave, cioè di ritrovi in cui abitualmente vengono sequestrati anche "fumo" o droghe pesanti, che però in questo caso non sono stati trovati. Invece, non sono mancate sostanze alcoliche per aumentare la già evidente euforia dei partecipanti, che sono stati presi di sorpresa, con un fuggi fuggi generale alla vista dei carabinieri. L'area è stata completamente accerchiata e, per questo motivo, i militari dell'Arma sono convinti di aver bloccato e di aver identificato tutti i partecipanti.
Giancarlo Brunori