Ravenna, la proposta del sindaco: "Ti ubriachi? La pagherai"
Ravenna, la proposta del sindaco: "Ti ubriachi? La pagherai"
RAVENNA - Ti ubriachi? La pagherai. In tutti i sensi. Si potrebbe riassumere così la proposta che il sindaco di Ravenna,
Fabrizio Matteucci, ha fatto all'assessore alle Politiche per la salute della Regione, Carlo Lusenti per contrastare il
fenomeno dello sballo. "Propongo - si legge nella lettera di Matteucci - di fare concorrere maggiormente alla spesa sanitaria
quei cittadini il cui stato di ubriachezza richieda prestazione sanitarie con l'impiego di mezzi di pronto intervento da
parte del 118".
"Il fenomeno dello "sballo" - dice Matteucci - ormai noto non solo per le segnalazioni che mi provengono dal personale del
Pronto Soccorso, produce un aumento di chiamate al 118 nelle serate dei fine settimana con un aumento esponenziale nel
periodo estivo sulla nostra costa. Tutto ciò impone, secondo me, un'ulteriore riflessione su questo deprecabile e pericoloso
fenomeno".
"Già diversi Sindaci della nostra Regione, tra cui il sottoscritto - continua il primo cittadino di Ravenna - hanno emanato
ordinanze per dissuadere dall'abuso di sostanze alcoliche e psicotrope. Da tempo si susseguono campagne di sensibilizzazione
fra i giovani, nelle scuole e in tutti i luoghi pubblici con dispiego di personale esperto messo a disposizione dall'Azienda
Ausl, dalla Polizia Municipale e da altre Forze dell'Ordine".
"Occorre ovviamente proseguire in questa campagna educativa di prevenzione. Egregio Assessore non le sembra ingiusto,
soprattutto alla luce dei tagli alla Sanità che verranno imposte dal Governo a Regioni come la nostra, che i costi delle
prestazioni di trasporto sanitario e di ogni intervento che vengono richiesti per gli "sballati" siano interamente a carico
della generalità dei cittadini? Chi "sballa" per scelta ha anche il denaro per concorrere, in misura maggiore, alle spese
sanitarie. Ma soprattutto la misura che Le propongo potrebbe essere un ulteriore messaggio dissuasivo considerato che viviamo
in un tempo in cui sembra che tutto abbia un prezzo e nulla abbia valore".
"Si potrebbe, ad esempio, come per le normali prestazioni di Pronto Soccorso "improprie", valutare la possibilità di far
pagare un ticket commisurato alla spesa reale sostenuta dall'Azienda Sanitaria" conclude Matteucci.