Reato di omicidio stradale: presto al vaglio della Commissione Trasporti della Camera
cufrad news alcologia alcol alcolici alcolemia sicurezza stradale
Omicidio stradale: ci siamo
Per chi al volante causa incidenti mortali in stato alterato
A oggi, il Codice Penale prevede l'omicidio volontario, quello preterintenzionale e quello colposo colposo (invlontario); ma
presto potrebbe arrivare un quarto tipo di reato, l'omicidio stradale. In poche parole, chi causa un incidente mortale in
stato pesantemente alterato da alcol o droga, verrebbe accusato di omicidio stradale: con pene più pesanti rispetto a un
omicidio colposo. Ovviamente, si tratterebbe di casi estremi, dove il comportamento del soggetto è particolarmente grave: non
solo droga o alcol (o un mix dei due), ma anche alta velocità, o mancato rispetto della precedenza, o fuga dopo aver causato
un incidente (è il caso dei pirati della strada).
Sentite il Presidente della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci: "Nelle prossime settimane, presenteremo un
provvedimento per introdurre nel Codice Penale l'omicidio stradale come nuova fattispecie di reato". Ma qual è l'obiettivo?
"È l'unica ipotesi percorribile per uscire dall'attuale previsione del Codice Penale. Ora uno può ammazzare 2-3 persone stare
in galera 4-5 anni e magari neanche questi". Anche perché spesso i giudici applicano il minimo della pena per quel tipo di
reato. Categorica la conclusione di Valducci: "Io ritengo che nel momento in cui una persona ubriaca si mette al volante,
conosce l'alto rischio a cui va incontro".
Dello stesso avviso il presidente della Fondazione Ania sulla sicurezza, Sandro Salvati: "È necessario fornire ai giudici uno
strumento che renda certa la pena nei confronti di chi commette quelli che, in taluni casi, sono dei veri e propri omicidi.
Dobbiamo tenere presente che certe condotte di guida causano alcuni tra i più gravi delitti che avvengono oggi". Nel mirino,
"chi causa incidenti stradali dopo essersi messo al volante sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o con un tasso
alcolemico nel sangue ben oltre la soglia consentita dalla legge". Ossia quel mezzo grammo di alcol per litro di sangue
troppo spesso dimenticato.
D'accordo Giuseppa Cassaniti, presidente dell'Associazione italiana Familiari vittime della strada: "Occorre chiamare con il
nome esatto l'omicidio commesso sulla strada da chi guida ubriaco o drogato. Basta con la sottovalutazione di questi reati:
chiamiamoli crimini e non più incidenti".