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Godega 6° edizione del Salone di degustazione Vini autoctoni. Il 90 per cento dei visitatori infatti si è sottoposto volontariamente alla prova per verificare il livello di alcol nel sangue: dei 3mila che hanno preso parte a due giorni di degustazioni, ben 2.700 hanno deciso di sottoporsi alla verifica. Uno dei principali obiettivi della manifestazione che si è svolta tra il 12 e il 15 febbraio era quello di degustare ed apprezzare i vini autoctoni con un occhio alla moderazione. "Le persone che risultavano sopra i livelli consentiti - interviene l'assessore alle attività produttive Ivan Sonego - si sono rese conto da sole della necessità di non mettersi al volante. Tendenzialmente i visitatori non hanno abusato di degustazioni ed assaggi riuscendo così ad apprezzare i vini proposti, ma rimanendo nei limiti. Anche questa è una conferma della bontà di una rassegna che punta alla qualità, bere bene infatti (*) - conclude Sonego - non ha nulla a che vedere con l'abusare dell'alcol". La quattro giorni si chiude con un bilancio positivo, non solo per il numero di alcol test: "Siamo molto soddisfatti - continua Sonego - la rassegna sta continuando a crescere, abbiamo registrato un più 25% nella vendita dei coupon di degustazione per i vini ed il 40% in più per quelli riservati ai prodotti gastronomici. Percentuali che confermano come quella dei vini autoctoni sia la strada da percorrere". Chiusa l'edizione del 2009, iniziano i preparativi per quella del 2010: "Ci piacerebbe ospitare non solo gli autoctoni di Veneto e Friuli, ma anche di altre regioni italiane, offrendo loro anche la possibilità di vendere direttamente i propri vini. Un modo per fronteggiare la crisi consentendo un rapporto diretto tra produttore e consumatore, mantenendo i costi ad un livello più basso". Assecondare i gusti dei consumatori, quindi, sempre più orientati verso un consumo da intenditori: "Lo dice un'indagine svolta in tutta Italia nelle catene di grande distribuzione; nel corso del 2008 gli italiani hanno acquistato di più i vini Doc in bottiglia a scapito del vino commercializzato in brik". Evento clou della quattro giorni, il convegno che si è svolto sabato mattina nel Palaingresso Fiera e che ha richiamato 200 persone. Al centro dell'attenzione la "Proposta di riserva e tutela del nome del prosecco" che ha fatto il punto sulla nuova proposta normativa in fase di discussione che punta alla riserva Doc, a tutela del prosecco veneto e friulano a prova di imitazioni e simbolo del Made in Italy nel mondo, come ha sottolineato il ministro alle Politiche agricole Luca Zaia nella lettera inviata per l'occasione. "Le parole d'ordine sono qualità e controllo - interviene Sonego - e con il passaggio a Doc e Docg sarà possibile assicurare un prodotto di qualità a prova di imitazioni".