Reggio Emilia: è allarme giovani e alcol
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Stordirsi con l'alcool
È la nuova moda diffusa tra i giovanissimi. Anche a Reggio diversi i ricoveri al pronto soccorso. L'allarme degli esperti: i
ragazzi iniziano sempre più precocemente.
"Nel 2010 il nostro sistema ha avuto in trattamento 600 persone - ha spiegato a Buongiorno Reggio Angiolina Dodi, direttrice
del programma dipendenze dell' Ausl - un numero sottostimato rispetto al fenomeno" . Uomini per la maggior parte, dai 40 ai
50 anni, spesso persone sole. Sono quelli in cura al servizio dipendenze patologiche dell'Ausl per problemi di alcolismo. Poi
c'è tutto il mondo sommerso. La dipendenza all'alcool si sviluppa infatti anche in 10 anni e può derivare da problemi
sociali. Con la crisi la situazione è peggiorata.
Tra i bevitori problematici, quelli che sviluppano fattori di rischio, anche giovani e giovanissimi. L'italia ha il primato
in Europa: il primo bicchiere di vino o birra si beve a soli 11 anni. Poi, come se non bastasse, abbiamo ereditato cattive
abitudini dai Paesi Anglosassoni. La moda del 'binge drinking', letteralmente 'bevute compulsive', è arrivata anche qui. Chi
la segue può arrivare a consumare fino a 6 bicchieri di bevande alcoliche di seguito, in una sola ora. "Abbiamo avuto anche
ricoveri al pronto soccorso - continua la dottoressa Dodi - non molti, ma tra i givoani non c'è la consapevolezza dei danni".
Fondamentale, secondo la dottoressa Dodi, è l'educazione data dalla famiglia, ma anche la scuola e le istituzioni possono
fare qualcosa. "A Reggio da diversi anni esistono luoghi di prevenzione - conclude la direttrice del Sert - centri dove si
insegnano i corretti stili di vita".
di GIULIA GUALTIERI