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Reggio: la Polstrada insiste, fermati altri ubriachi

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Chi la dura la vince. Un proverbio che gli agenti della Polstrada di Reggio pare abbiano assunto a propria fede. Perché venerdì notte hanno ritirato altre patenti a chi guidava ubriaco.  Gli agenti della Polstrada di Reggio - coordinati come sempre accade dall'ispettore Robert Barbieri «inventore» dei progetti Salvapatente e No alcol on the road - hanno fermato 128 automobilisti tra la città, la val d'Enza e la Bassa.  Alla fine della serata il bilancio è pesante: sei patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza e due auto confiscate, grazie alla normativa che ne permette l'immediato sequestro se l'alcoltest del conducente e proprietario dell'auto risulta avere un tasso alcolemico superiore a 1.5 grammi per litro.  Durante la serata, gli agenti si sono ritrovati, a vivere come spesso succede, situazioni paradossali.  Da coloro che, consapevoli di aver bevuto, abbandonano i propri mezzi per tentare di sfuggire ai controlli correndo attraverso i campi, fino a giovani che in lacrime chiedono ai poliziotti di chiudere un occhio.  Al lavoro con la polizia anche i volontari della Croce Rossa di Reggio che, grazie all'utilizzo del camper della prevenzione, hanno raccolto diversi campioni di urine che saranno spediti ai laboratori di analisi per rilevare eventuali tracce di sostanze stupefacenti. Un «esame» che dal prossimo autunno potrebbe essere sostituito da una prova immediata grazie all'arrivo anche a Reggio dei narcotest. La Polstrada, come era già accaduto con l'acquisto del camper della prevenzione poi donato alla Croce Rossa, pare abbia trovato i fondi (di aziende private) mai arrivati dal governo che in realtà li aveva annunciati lo scorso anno.