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Regione Emilia Romagna: nella Bassa terremotata esplode l'alcolismo

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E nella Bassa terremotata esplode l’alcolismo

Cresce a dismisura il numero di patenti ritirate nel post-sisma. Poma: «E ci prepariamo ad affrontare una situazione sociale incandescente»
Sono aumentate visibilmente subito dopo il 20 maggio 2012 il numero di patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza nelle zone colpite dal sisma e in molti comuni della Bassa le abitudini alla normale gestione del traffico tardano a riprendere. E per l’estate in arrivo è alta l’allerta sui quartieri fatti di container, in cui ancora vivono più di 500 famiglie.

Elementi di riflessione sulla situazione del cratere a quasi un anno dal terremoto, forniti questa mattina dai diciotto comandanti della polizia municipale della provincia di Modena riuniti per presentare i dati dell’attività nell’anno appena trascorso. Dati che fotografano da un’angolazione nuova la sofferenza di un territorio ancora sofferente. «Delle 206 patenti ritirate nei comuni delle terre d’Argine (Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano) più di 60 corrispondono a guida in stato di ebbrezza - spiega la comandante dei vigili dell’area Susi Tinti- e per questo tipo di violazione abbiamo riscontrato un vero picco nei mesi in cui il sisma ha colpito le nostre zone».

A Mirandola, San Felice, Finale e Cavezzo, invece, la situazione non è ancora rientrata nella normalità: «È chiaro che con il sisma è cambiato tutto - spiega il comandante Stefano Poma- i parcheggi sono diventati campi per gli sfollati, tante strade sono state chiuse e dunque si è parcheggiato per mesi dove si poteva in deroga a molte regole, così come sono cambiate le abitudini di guida da quando le persone hanno perso punti di riferimento, strade, case e questo ha portato ad un forte mutamento nella gestione dei propri mezzi che ancora lascia i suoi strascichi».

Ora l’obiettivo dei vigili è rientrare nella gestione ordinaria: «Prima o poi la situazione deve volgere al termine- continua il comandante- stiamo tentando di abituare di nuovo i cittadini alle normali regole, anche se non è semplice». Particolare attenzione, infine, deve essere dedicata dalle forze dell’ordine ai nuovi quartieri: «Specialmente a Mirandola le casette prefabbricate sono vicinissime le une alle altre- continua Poma- e se anche fino ad oggi non ci sono state segnalazioni importanti immaginiamo che, con l’andare del tempo e con l’arrivo del caldo, la situazione potrà diventare più tesa. Noi monitoriamo la zona per prevenire, anche se siamo sempre gli stessi (58 operatori in tutta l’area) e ora abbiamo due poli di attenzione per ogni comune, quasi due città da sorvegliare: quella vecchia e in parte ancora abbandonata e quella nuova, dove la gente vive e dove si sono spostate le attività commerciali».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)