338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Regno Unito, boom di malattie del fegato: tra le cause soprattutto l'abuso di alcol

cufrad news alcologia alcol alcolismo


Uk, boom di malattie del fegato
Aumentate del 20% in 10 anni. Tra le cause soprattutto l'abuso di alcol.
di Sara Pinotti


Pub affollati dal tardo pomeriggio, uomini e donne di ogni età che bevono una pinta di birra dietro l'altra: è questa l'immagine del Regno Unito che viene spesso diffusa all'estero e riconosciuta dai turisti.
Un ritratto forse fin troppo veritiero e con conseguenze allarmanti: l'Inghilterra ha infatti ottenuto il poco ambito titolo di maglia nera d'Europa per l'elevato numero di cittadini colpiti da malattie al fegato.


OBESITÀ ED EPATITI. Tra le maggiori cause di questi problemi della salute, aumentati del 20% in una sola decade tra coloro che hanno meno di 65 anni, sembra vi siano proprio alcol e obesità, oltre che epatiti non diagnosticate per tempo.
Il dato è stato diffuso nel primo volume del report annuale sullo stato di salute degli inglesi, siglato da Sally Davies, responsabile del settore medico governativo, secondo la quale sono necessari provvedimenti preventivi, anche legislativi, per scoraggiare la popolazione a mantenere stili di vita dannosi per la salute.


MORTI PREMATURE IN AUMENTO. Il report si è concentrato su varie malattie, dal cancro alla demenza senile, ma i numeri che hanno scioccato Davies sono stati proprio quelli legati ai problemi al fegato: le morti premature per questa causa sono infatti aumentate di un quinto nel Regno Unito tra il 2000 e il 2009 e sono arrivati a colpire 10 persone con meno di 65 anni su 100 mila.
«I numeri sono scesi nel resto d'Europa e sono aumentati solo in Inghilterra», ha spiegato Davies, «dobbiamo fare qualcosa per cambiare la situazione».
Il rapporto ha riportato l'attenzione dei media sul consumo di alcol eccessivo da parte dei cittadini britannici.
In un'intervista alla Bbc, Sally Davies ha sottolineato che il problema è legato alla ‘cultura' inglese: «Abbiamo ragazzi giovanissimi che bevono troppo e questo danneggia il loro fegato».
I danni aumentano in caso si tratti di donne: «Le ragazze possono tollerare l'alcol meno degli uomini. Dovrebbero bere decisamente meno».
Il Telegraph, in particolare, ha puntato il dito contro quella parte dell'universo femminile che «pretende di assumere bevande alcoliche in quantità tollerabili solo dal corpo maschile».


INTRODURRE PREZZO MINIMO. Il punto, ha scritto il quotidiano, è che non si tratta di una sfida tra Marte e Venere ma di un pericoloso gioco con la propria salute.
Non che l'Inghilterra non abbia già pensato di affrontare questo problema. Nel corso del 2012, il governo britannico ha avanzato la proposta di introdurre un prezzo minimo per l'alcol.
Sir Richard Thompson, il presidente del Royal college of Physicians, ha spiegato al Guardian: «La preoccupazione del responsabile del settore medico non potrebbe arrivare in un tempo migliore. Stiamo aspettando un pronunciamento governativo riguardo all'urgente bisogno di aumentare di almeno 50 pence il costo di ogni unità alcolica».
«Questo», ha aggiunto, «colpirebbe i bevitori più giovani e gli alcolisti, con minori conseguenze per i consumatori moderati».


CAMPAGNE DI PREVENZIONE. Necessarie sono anche nuove campagne di prevenzione, come ha illustrato Davies: «Le tre maggiori cause di malattie al fegato, l'obesità, le epatiti non diagnosticate e il crescente e dannoso consumo di alcol, sono tutte prevenibili».
I provvedimenti del governo devono quindi spaziare da iniziative in tema di salute pubblica alla creazione di maggiore consapevolezza nei cittadini.
Vivienne Nathanson, della British medica association, ha spiegato al Daily Mail: «Da anni ci battiamo perché venga dato un prezzo minimo all'alcol e perché vengano abolite alcune offerte applicate dai pub, come quella di comprare due drink al prezzo di uno».
Il problema principale sembra essere quello della poca conoscenza riguardo ai danni provocati dagli alcolici.
Andrew Langford, della British liver trust, ha infatti affermato: «La gente crede di non essere in pericolo né di bere troppo ma non è così. Non stiamo parlando solo di chi passa le proprie serate al pub ma anche delle casalinghe che, dopo avere messo a letto i bambini, bevono una bottiglia di vino a sera in compagnia del marito».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)