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Regno Unito: Cameron vuole tassare l'alcol per salvare gli inglesi, i dubbi dell'Adam Smith Institute

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David Cameron vuole tassare l'alcol per salvare gli inglesi
Il premier vuole proteggere la salute degli inglesi, tassando ogni unità d'alcol. Ma per l'Adam Smith Institute non c'è evidenza che il ritocco del prezzo scoraggi il fenomeno


David Cameron contro tutti per difendere la sua proposta di tassare gli alcolici. Il primo ministro inglese vorrebbe mettere un prezzo minimo per unità di alcol a 0,45 sterline, e il fine ultimo di questa mossa è la lotta all'abuso di alcol e il crescente aumento di patologie legate all'alcolismo. Ma l'Adam Smith Institute, think thank di centrodestra, spiega che invece non c'è nessuna evidenza che alzare il prezzo degli alcolici scoraggerà il fenomeno.


PREZZI IN AUMENTO. Il prezzo fisso di un unità di alcol (sempre indicata sull'etichetta degli alcolici made in Britain) è stata proposta da Cameron a 45 pence, ma potrebbe in realtà variare in fase di consultazione da 40 a 50 pence (circa 60 centesimi di euro). In quest'ottica una bottiglia di vino medio che attualmente costa 3,99 sterline andrebbe a costare 4,23 euro, mentre la confezione da quattro di lattine di birra passerebbe da 3,47 a 3,96, visto che l'unità di alcol dipende dalla gradazione della bevanda.


OPPOSIZIONE. Secondo il primo ministro questa è l'unica strada per combattere il "binge drinking", cioè bere fino a stare male, tanto di moda nei fine settimana inglesi. «Un prezzo fisso per unità alcolica potrebbe provocare 50 mila reati in meno e 900 decessi causati dall'alcol» sostiene una fonte interna al Parlamento, sentita dal Daily Mail. «Già una volta la proposta non è passata per via della fortissima opposizione di entrambe le parti politiche. Ma ora Cameron mira a cambiare le abitudini alcoliche degli inglesi».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)